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sabato 2 luglio 2011

Lanerossi Vicenza, una società nella storia del calcio

Il Vicenza Calcio, già Associazione del Calcio in Vicenza nel 1902 e Lanerossi Vicenza nel 1953, è la società calcistica di Vicenza, che è stata fondata il 9 marzo 1902 da un gruppo di vicentini guidati dall'allora preside del Liceo Lioy Tito Buy. E’ una delle più antiche società di calcio italiane.
Il Lanerossi Vicenza è fra le squadre di calcio italiano che hanno giocato il maggior numero di campionati di serie A, 36 di cui 20 consecutivi fra il 1955 e il 1975. Fra i migliori piazzamenti della squadra ci sono da ricordare la finalissima del 1911 e il titolo di vice-campione d'Italia del 1978 , la Coppa Italia del 1997, il raggiungimento della semifinale della Coppa delle Coppe del 1998. Il Vicenza ha inoltre lanciato nel mondo del calcio due campioni che hanno vinto il Pallone d'Oro come Paolo Rossi e Roberto Baggio.
La squadra gioca le sue partite casalinghe allo stadio Romeo Menti; i colori sociali sono il bianco e il rosso.
Nell'estate 1953 accadde un evento che ha cambiato la storia della società vicentina per molti decenni: la vecchia Acivi fu acquistata dal colosso laniero di Schio, la Lanerossi, fondata nel XIX secolo da Alessandro Rossi. Non si tratta del primo caso di sponsorizzazione in Italia (anche se siamo molto vicini), ma di una vera e propria acquisizione, per cui la società calcistica divenne una costola dell'azienda tessile, portandone anche il nome e il simbolo (la mitica R) sulle maglie, il nome di aziende- sponsor, sarà permesso solo negli anni ottanta.
L'iniezione di fiducia e soprattutto di denaro liquido permise di allestire una squadra che ben presto, dopo una stagione di assestamento, tornò in Serie A. Ai fasti della prima squadra si aggiunsero quelli della formazione primavera, che proprio nel 1954-55 conquistò il prestigioso torneo di Viareggio, facendo bis l'anno dopo, quando la prima squadra conquistò una sorprendente salvezza con un nono posto.
Il Lanerossi Vicenza mantenne le sue caratteristiche di provinciale, attenta ai bilanci, che valorizzava i giovani, siano prodotti dal vivaio o provenienti da altre squadre, mantenendo un nucleo forte di giocatori sempre più formato da bandiere, accogliendo di tanto in tanto grandi giocatori a fine carriera.
Nel 1962 arrivò il centravanti brasiliano trentenne Luis Vinicio, ex Napoli e Bologna, che diede ulteriore lustro alla squadra, conquistando il sesto posto nel 1963-64. Nel suo anno di grazia, il 1965-66, nel quale conquistò la classifica cannoniere con 25 reti il Lanerossi Vicenza giunse quinto.
Dopo un'opaca stagione 1975-76 in cui rischiò addirittura di retrocedere il Serie C, il Lanerossi si presentò con poche speranze a quella 1976-77. Tuttavia il nuovo tecnico, Giovan Battista Fabbri ebbe una intuizione: trasformò il giovane Paolo Rossi da ala destra con scarse prospettive in un eccellente centravanti. Dopo aver vinto il campionato di Serie B con il titolo di capocannoniere per il giovane toscano, il Lanerossi si ripresentò al cospetto della massima divisione. Dopo un inizio pieno di difficoltà, la formazione biancorossa si dimostrò travolgente, grazie ai gol di Rossi, la sicurezza del libero Giorgio Carrera, le giocate di Franco Cerilli e Giancarlo Salvi, la diga di Mario Guidetti a centrocampo e  l'inarrestabile Roberto Filippi.
Solo la Juventus poté fare meglio: tuttavia, se si escludono le prime cinque giornate, i biancorossi conquistarono più punti di tutti, nonché la simpatia di tutta Italia. Caddero sotto i colpi del micidiale attacco biancorosso, il migliore della stagione con 50 reti, squadre del calibro di Napoli (4 a 1 al S. Paolo), Lazio, Fiorentina, Roma, Bologna.
La squadra chiuse il campionato al 2° posto, preceduta solo dalla Juventus ed approdando di diritto alla Coppa UEFA.
E’ in quel di Vicenza Paolo Rossi divenne il nuovo fenomeno del calcio italiano, a dicembre 1977 fu convocato in nazionale. A fine stagione vinse il titolo di capocannoniere surclassando tutti gli altri attaccanti italiani con le sue 24 reti, un bottino considerevole per i campionati a 16 squadre. A fine stagione venne convocato per i mondiali argentini, dove diventerà il Pablito nazionale, segnando anche 3 reti e mettendosi in luce a livello internazionale.
L'estate 1978 fu il momento delle celebri buste, con cui il presidente del Lanerossi Giussy Farina tentò di strapparlo alla Juventus comproprietaria del giocatore. Le cifre messe in gioco furono le più grandi dell'epoca: il presidente vicentino mise sul piatto della bilancia 2 miliardi, 612 milioni e 510 mila lire contro gli appena 875 milioni dai bianconeri.
Nell'estate 1990 la società cambiò nome dando l'addio al Lanerossi e alla sua R: la società rilevata l'anno prima da Dalle Carbonare, divenne Vicenza Calcio. L'inizio non fu dei migliori, ma presto Renzo Ulivieri, dopo un'ulteriore stagione di assestamento, portò il Vicenza in Serie B.
Per ulteriori notizie sulla Lanerossi Vicenza si consiglia di visitare il sito Museo Vicenza .

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