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domenica 25 gennaio 2015

Pirateria on line, Guardia di Finanza oscura 124 siti: calcio in streaming



Oscurati 124 siti web dai finanzieri del Comando Unità Speciali in una vasta operazione di contrasto alla pirateria audiovisiva. Il Nucleo speciale frodi tecnologiche - spiega una nota - ha eseguito un provvedimento di sequestro del gip capitolino Gaspare Sturzo nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma.

Dalle indagini è emerso che i siti in questione trasmettevano numerosi eventi sportivi e interi campionati di più discipline sportive, nonché concerti musicali e opere cinematografiche e televisive senza possedere i relativi diritti, appartenenti a molteplici operatori delle tv a pagamento e non, nazionali ed estere.

Operazione coordinata dalla Procura di Roma e scattata dopo una denuncia di Sky Italia: i portali trasmettevano anche interi campionati di diversi sport, concerti ed eventi esclusivi.

La Guardia di Finanza ha oscurato 124 siti perché trasmettevano illegalmente le partite di calcio e di altri eventi sportivi in diretta streaming. È scattata questa mattina una vasta operazione di contrasto alla pirateria audiovisiva da parte del Nucleo speciale frodi tecnologiche delle fiamme gialle.

Il blitz è stato disposto dal gip romano Gaspare Sturzo nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e affidata ai procuratori aggiunti Nello Rossi e Eugenio Albamonte. L'attività è stata avviata grazie a una denuncia di Sky Italia. Le indagini, sviluppate con la collaborazione del Nucleo Speciale Radiodiffusione Editoria, hanno consentito di verificare come i siti in questione trasmettessero numerosi eventi sportivi e interi campionati di più discipline sportive, nonché concerti musicali e opere cinematografiche e televisive senza possedere i relativi diritti, appartenenti a molteplici operatori delle tv a pagamento e non, nazionali ed estere.

In particolare, è stato accertato che venivano offerti contenuti pirata sia in modalità streaming live cioè in diretta, sia in streaming on demand, a richiesta degli utenti. Tutti i siti, posizionati su server all'estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito. La loro fonte di guadagno principale è legata ai banner pubblicitari inseriti nel corso delle trasmissioni in percorsi che lo spettatore è obbligato a seguire. Le indagini hanno anche riscontrato che una parte dei contatti pubblicitari è fittizia, dal momento che sono stati inseriti automatismi fraudolenti che conteggiano periodici click sui banner, in realtà mai avvenuti da parte dell'utente che fruisce dei programmi tv online.

Tra i domini sequestrati ne è spuntato uno, "sportlemon.tv", registrato a nome dello svedese Gottfrid Swartholm, già noto alle cronache giudiziarie internazionali in quanto cofondatore del sito illegale "The Pirate Bay" e condannato nel suo Paese, nel 2009, ad un anno di prigione per violazione del copyright e nel 2013 per frode ed hacking aggravato.



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