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venerdì 31 ottobre 2014

Silvio Berlusconi da le pagelle: promuove il Milan: 8 a Filippo Inzaghi



E dieci. Anche questo venerdì Silvio Berlusconi ha fatto visita a Milanello. Dopo aver salutato Adriano Galliani e Filippo Inzaghi, il presidente rossonero ha raggiunto la sala da pranzo per salutare la squadra. Nel suo discorso Berlusconi ha confermato la fiducia nel lavoro svolto dall'allenatore e dai giocatori, confermando il voto 7 al gruppo e l'8 in pagella a mister Inzaghi.

L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani ha dichiarato: "Il presidente Berlusconi è sempre positivo, ha dato 7 alla squadra e 8 all'allenatore. Il consiglio è quello di fare gol, il presidente ha la capacita di stimolare e portare positività. Siamo sette squadre in un punto e la Fiorentina a 13 punti, è un campionato molto equilibrato. Il Milan sta facendo bene e la classifica è molto corta. Il presidente parla prima con la squadra poi ci si siede al tavolo, oggi c'erano anche Tassotti e Maldera e si parla di calcio. Berlusconi ha cercato Van Basten per fargli gli auguri, ma ha il telefono staccato. Io continuo a guardare remix di Van Basten e più mi emoziono e più mi piace! L'ultima partita è stata Ancona nel 1993, sono passati più o meno 20 anni. Lui era un immenso centravanti, sembrava avesse una mano al posto del piede".

"Montolivo? Puó fare tutto e poi mancano 25 giorni al derby - prosegue Galliani -, quindi vediamo dipende da che condizione di forma avrà. Bonaventura? Sta molto meglio, ma deve stare due giorni in casa pur non avendo nulla ma è giusto che faccia 48 ore tranquillo in casa. Con Pazzini ci siamo parlati e ció che ci siamo detti è una cosa interna. De Sciglio è un buon giocatore e ha alti e bassi come tutti, ma non è in difficoltà. Diego Lopez è in rampa di lancio ma non faccio io le formazioni, deciderà Inzaghi. Io credo che il problema alla caviglia abbia frenato Torres, deve crescere ma fa i movimenti giusti. Il movimento che ha fatto in occasione del gol di Honda su assist di El Shaarawy un altro giocatore egoista non avrebbe fatto il suo movimento".

Durante la conferenza stampa odierna, organizzata all'Expo Gate di Milano, Jérémy Menez ha sostanzialmente svelato la motivazione del suo vistoso calo di forma. "Abbiamo lavorato molto duramente, io mi sento meglio perché mi sono fermato quindici giorni durante la sosta, fisicamente ho perso un po' ma sto cercando di riprendere la forma. Sono il primo ad essere deluso e voglio tornare forte il prima possibile" ha dichiarato l'attaccante francese, conscio delle prove poco positive e motivato nel cercare di tornare quello delle primissime uscite stagionali.

La partita col Palermo si avvicina e Inzaghi sta pensando a quale attacco affidarsi. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha parlato di un eventuale stop per Torres (motivato alla risoluzione del problema alla caviglia), mentre Tuttosport ha rilanciato l'ipotesi Pazzini dal primo minuto. Lo spagnolo ha ben figurato nell'allenamento odierno, ma non è da escludere che l'attaccante toscano possa comunque divenire il centravanti designato contro i rosanero, tenendo conto anche delle condizioni non propriamente eccelse di Menez. Sarebbe la prima da titolare per l'ex blucerchiato, fin qui utilizzato solamente a gara in corso.

Ad eccezione di Honda, vero fromboliere del Milan di Inzaghi, le altre punte rossonere hanno fin qui latitato in zona rete. Lo stesso Menez, dopo l'exploit di Lazio e Parma (tre reti di cui due su rigore), non ha saputo più ripetersi. Fino a che "attaccanti non protagonisti" riusciranno a buttarla dentro, non ci saranno grossi problemi, ma auspicare una crescita realizzativa degli uomini offensivi alimenterebbe sogni ed ambizioni, a prescindere dall'attuale (buona) posizione di classifica.




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