Codice monitoraggio

mercoledì 26 febbraio 2014

Borja Valero: Gervasoni ha scritto bugie"



Lo spagnolo: "Non ho fatto niente all'arbitro è stato scritto il falso". Non si parla di Esbjerg, ma del caos di Parma e dei 4 turni di stop. Montella: "Gervasoni dovrebbe rivedere le immagini e rendersi conto dell'errore di valutazione"

''Tutto quello che è successo lunedì sera mi dispiace, basta vedere le immagini per capire che non ho fatto nulla per essere espulso e per meritarmi quattro giornate di squalifica. Quello che ha scritto l'arbitro sul referto è una mancanza di rispetto alla mia integrità di uomo e di giocatore''. Lo ha detto oggi il viola Borja Valero. "Lo spagnolo è stato sanzionato pesantemente dal giudice sportivo, decisione che ha lasciato sorprese e furiose tutta la Fiorentina e tutta Firenze. ''Sono troppo deluso del sistema, di quanto sta accadendo - ha proseguito Borja Valero - Ho dovuto spiegare ad un bambino di quattro anni perché sono stato allontanato dal campo, non è stato facile. Poteva anche starci il rosso, però non credo sia possibile scrivere a freddo tutto quello che ha scritto l'arbitro, non rispecchia la realtà dei fatti. Se ci sarà la possibilità andrò a Roma per spiegare e chiarire''.

''Tutti possiamo sbagliare, ma io credo di avere il diritto-dovere di chiedere spiegazioni tecniche agli arbitri, mi serve per crescere e per capire perché si assegna un rigore a Biabiany e non a Ilicic la settimana prima''. Così Montella commenta le tensioni crescenti nel clan viola per questioni arbitrali, definendosi ''offeso'' se "tutto viene recepito come una polemica da bar". ''Noi vogliamo essere amici degli arbitri perché ci permettono di giocare, invece sembra una guerra continua fra le parti - ha continuato il tecnico viola - Ho detto ai miei giocatori che forse siamo antipatici perché protestiamo troppo in mezzo al campo, e infatti lunedì a fine gare li ho rimproverati. Però se dall'altra parte tutto viene recepito come una polemica da bar, allora mi sento offeso''.

''Io non mi aspetto solo una giornata di squalifica in meno, ma tutte e quattro, visto che Borja Valero non ha spinto l'arbitro. Quanto è stato scritto sul referto non corrisponde al vero, basta vedere le immagini''. E' questo l'obiettivo della società viola, cancellare il pesantissimo provvedimento preso dal giudice sportivo nei confronti del centrocampista spagnolo, come ha annunciato oggi Vincenzo Montella. ''Per quanto mi riguarda, invece, non farò ricorso - ha proseguito il tecnico della Fiorentina - Ho commesso un errore lunedì sera credendo che il terzo tempo da parte degli arbitri fosse obbligatorio, come fatto di fair play. Ho commesso uno sbaglio e quindi non ci sarà ricorso sul mio turno di squalifica''.

Antonio Conte, gli arbitri italiani i migliori



Anch'io ebbi uno sfogo lo scorso anno, poi mi sono pentito.'Gli arbitri italiani sono i migliori al mondo. E comunque preferisco evitare ogni polemica, e parlare solo di calcio giocato': così Antonio Conte ha risposto in Turchia a chi gli chiedeva un commento sulle polemiche seguite al rigore non dato al Torino nel derby. 'Lo scorso anno nella partita contro il Genoa ebbi anch'io uno scatto contro l'arbitro che non ci aveva dato un rigore al 94'. Poi mi sono pentito di avere avuto quello sfogo. Per me quelli italiani restano i migliori al mondo'.

La Juventus è 'dispiaciuta' per l'eliminazione dalla Champions, ma l'Europa League 'aiuta a fare esperienza'. Così Antonio Conte alla vigilia della partita col Trabzonspor. "In Europa non ci si inventa da un anno all'altro - ha detto il tecnico bianconero - Non dimentichiamoci che la Juve lo scorso anno è stata eliminata ai quarti dalla squadra che ha poi vinto il trofeo. In Italia siamo protagonisti, in Europa prima di metterci al pari di squadre come Bayern o Real ci vuole pazienza'.

Non penso che l’arbitro nella prima partita sia stato a nostro favore - aggiunge sorridendo - l’avete visto su tutti i giornali, italiani ed europei. Speriamo che gli arbitri domani siano più precisi di quello che sono stati in Italia». Auguri al ceco Pavel Kralovec che domani fischierà in un’arena di 25.000 tifosi surriscaldati, a bordo campo.

Stesso copione, seppur più sfumato, segue Hami Mandirali, il tecnico dei turchi: «Abbiamo perso due a zero, con un po’ di sfortuna, e purtroppo non ci hanno dato un gol valido: ma qui faremo del nostro meglio». C’è fiducia: ««Non possiamo influire sugli arbitri - sorride anche l’allenatore - ma domani si vedrà la nostra performance: la Juve è una squadra forte, però contro la Lazio abbiamo fatto tre gol in trentacinque minuti (ma finì poi 3-3, ndr). Anche noi siamo forti».

martedì 18 febbraio 2014

Juventus tutti contro tutti. Conte, Capello e Moggi




Intorno e dentro la Juventus tiene banco la querelle. Le parole di Antonio Conte non sono piaciute alla dirigenza juventina. Il rinnovo del contratto è a rischio, alta tensione dopo l'attacco a Capello e alla situazione di Calciopoli .

''Conte dovrebbe avere più rispetto della società, e chiedere il permesso prima di fare certe dichiarazioni. Con me, non l'avrebbe fatto''. E' la replica di Luciano Moggi, dg della Juve ai tempi di Capello, alle accuse dell'attuale tecnico bianconero. ''La Juve di Capello ha dato risultati importanti: se l'Italia ha vinto il Mondiale nel 2006 il merito è della Juve di allora. C'è un abisso tra quella e questa squadra'', ha aggiunto Moggi, a Sport Mediaset. ''E' una polemica che mi sembra assurda - ha detto l'ex dg bianconero - Se Capello ha detto che la serie A oggi non è abbastanza allenante e la Juventus in estate ha aggiunto Tevez e Llorente mentre gli altri hanno venduto i pezzi migliori, mi sembra che abbia fatto un elogio a Conte e alla società e non una critica. Non capisco tutto questo casino''.

''Non vedo cosa ci sia offensivo nelle parole di Capello - ha detto ancora Moggi -, e ritengo che quello sia stato un momento di stress''. Viene fatto notare a Moggi che Conte ha fatto riferimento ai due scudetti juventini revocati per via di Calciopoli. ''Poi Conte ha corretto il tiro - ha detto ancora Moggi -. Qui si vede la rabbia del soggetto, perché Conte è irascibile. Dovrebbe frapporsi la società e fermare queste dichiarazioni: credo che Conte dovrebbe avere maggiore rispetto per la società e chiedere se può fare o meno una dichiarazione''. ''Con me quelle dichiarazioni non le avrebbe fatte - ha concluso l'ex d.g. -. Mi avrebbe chiesto il permesso: Conte gioca in uno stadio dove c'è scritto che la Juventus ha 31 scudetti, e allora dovrebbe dire 'Non gioco qui'''.

Conte con una parola azzera 8 anni di battaglie. Non sappiamo se avesse studiato tutto o se gli sia scivolato inavvertitamente il piede dal freno, ma il tecnico della Juventus  ha detto qualcosa di molto poco juventino. Furibondo per certe affermazioni di Capello, ha disintegrato l’avventura bianconera dell’attuale ct della Russia: «Qui non ha mostrato un gran gioco e i suoi due scudetti sono stati revocati».

La lotta scudetto ora sta diventando un duello mondo bianconero ha combattuto per riottenerli, ancora non si è arreso all’idea di averli persi, ne ha fatta quasi una ragione di vita: non siamo a ventinove, siamo a trentuno. Tanto che quel numero, trentuno, è scolpito enorme perfino sullo Juventus Stadium, in barba a verdetti e giudizi, consigli e opportunità. In un istante, con una parola, Conte ha cancellato otto anni di lotta: «Revocati». Roba da interisti, magari da granata; roba che suona stranissima in bocca a uno che è bianconero nell’anima.

Che avesse preparato tutto o meno - la sensazione però è che non abbia calibrato bene quanto stava dicendo, andando oltre le intenzioni - Conte ha inevitabilmente indispettito i suoi datori di lavoro. A cominciare da Andrea Agnelli, che più di ogni altro si è esposto nella battaglia, scontrandosi a suon di carte bollate con la Federcalcio, la giustizia sportiva e anche l’Inter. Perciò l’allenatore, richiamato all’ordine, ha poi cercato di ritoccare certe considerazioni.

Le parole di Conte sono destinate a lasciare una traccia nell’infinita querelle post-Calciopoli: anche di queste discuteranno juventini e antijuventini. A noi, di Conte, piace evidenziare non solo la qualità come allenatore, ma anche il coraggio. Per carità, non affronta i carrarmati a mani nude, però in sette giorni ha sfidato i suoi calciatori (sgridati e privati del giorno di riposo), i suoi tifosi (per proteggere Giovinco) e un santone della panchina (Capello). Tra falsi e opportunisti, uno così fa la sua bella figura, a prescindere da quello che possano avere pensato ieri i dirigenti bianconeri e anche a prescindere dai risultati.

domenica 16 febbraio 2014

Mondiali di calcio Brasile 2014 con time out




Durante Italia-Costa Rica del 20 giugno a Recife ed 24 a Natal i giocatori si fermeranno per 3, 4 minuti al 30' del primo tempo e al 30' del secondo. Lo ha deciso la Fifa.

La commissione medica della Fifa, per bocca del suo direttore Jiri Dvorak, ha confermato che ci saranno i time-out durante alcune partite dei prossimi Mondiali, per contrastare gli effetti del caldo. Se necessario, ci si fermerà al 30' del primo tempo e della ripresa, ''per 3-4 minuti'. Le partite dovrebbero essere tutte quelle che si giocheranno nel nordest brasiliano.

Tra questi match delle 13 ora brasiliana ci sono Italia-Costa Rica del 20 giugno a Recife e Italia-Uruguay del 24 a Natal. Sia nella capitale dello stato del Pernambuco che a Natal la temperatura a metà giugno, come già successo l'anno scorso, può arrivare a 35 gradi con l'80% di umidità. Dvorak ha spiegato che "non ci sono state proteste formali da parte degli atleti contro il problema del caldo", ma non per questo si può rimanere fermi di fronte al fatto che bisogna tutelare la loro salute: "è la nostra prima preoccupazione", ha sottolineato il direttore della commissione medica della Fifa. Tra coloro che si erano augurati l'introduzione dei time-out, a causa delle condizioni climatiche che ci saranno in Brasile, c'era stato il ct azzurro Cesare Prandelli. Pur precisando di non voler ufficializzare la cosa, Dvorak ha spiegato che ci sono "delle partite a rischio, è un problema medico e prima dell'inizio di ciascuno di questi match faremo il punto della situazione: dipenderà da come andrà in quel momento. Parlerò con gli specialisti presenti sul posto, e poi decideremo. Altro non vorrei dire".

Richiesto di ulteriori precisazioni da parte degli inviati di Tv Globo, Dvorak ha risposto così: "sette partite si giocheranno in un'ora del giorno che viene genericamente considerata ad alto rischio (le 13 n.d.r). Per proteggere la salute di chi va in campo, ho chiesto che ci siano degli intervalli al 30' del primo tempo e allo stesso minuto della ripresa. La cosa è stata approvata dal segretario generale (Jerome Valcke)". Oltre a quelle che Dvorak ha definito "interruzioni tecniche", a disposizione dei calciatori ci saranno bevande in abbondanza e asciugamani inumiditi con acqua gelata. "Non ci basiamo su chiacchiere e voci - ha detto ancora il direttore della commissione medica - ma su evidenze scientifiche. Io sono anche stato a Manaus, e posso dire che siamo ben preparati".

domenica 9 febbraio 2014

Nasce Ascoli Picchio F.C. 1898 con Francesco Bellini



E' nato ufficialmente l'Ascoli Picchio Fc 1898. La cordata capitanata da Francesco Bellini, imprenditore farmaceutico di fama mondiale, è stata l'unica a presentare un'offerta (il termine scadeva oggi alle 12, ndr) al Tribunale di Ascoli per rilevare il club fallito il 17 dicembre 2013. La base d'asta era di 860mila euro. I tanti tifosi bianconeri, che si sono radunati fuori dal Tribunale, possono gioire e tornare a tifare.

L'imprenditore italo-canadese detiene il 70% delle quote della società che è così composta: il c'è il vice Piero Palatroni con l'11%, il consigliere e giornalista (unico non ascolano) Gianni Lovato, poi gli imprenditori Battista Faraotti (10%), Giuliano Tosti (7%) e Gianluca Ciccoianni (2%).

La città marchigiana avrà di nuovo una squadra di calcio, il club fallito è stato rilevato all'asta dall'imprenditore Francesco Bellini: nasce così l'Ascoli Picchio Fc 1898.

Il ricordo rimane sempre nel cuore dei tifosi. Costantino Rozzi più che mai è vivo per chi ama Ascoli e l'Ascoli.

Un giorno dopo la sentenza di fallimento del club bianconero, il destino ha voluto che ricorresse il diciannovesimo anniversario della scomparsa del presidentissimo. E in tantissimi sono accorsi per la commemorazione, in un Duomo stracolmo, a rendere omaggio ad un grande uomo. "Per l'Ascoli hai speso la vita, onorare il tuo nome la nostra unica partita", recita uno striscione all'esterno della cattedrale.

"L’Ascoli Calcio è tornato al suo creatore", aveva dichiarato ieri l'ex amministratore unico Nicoletti mentre riconsegnava le chiavi della sede.

E i tifosi non dimenticano. "Unico, grande e inimitabile", "Quanto avrei voluto conoscerti", "Come sarei curioso di andare indietro nel tempo e rivivere alcuni dei momenti, che molti di voi hanno vissuto", "Costantino tu illumini la nostra passione", sono alcuni dei messaggi lasciati.

"Mi piace la vita ma non spero di vivere altro mezzo secolo. Spero piuttosto di salvare quest'Ascoli", disse una volta Costantino Rozzi. Forse anche da lassù ci è riuscito.


L'Ascoli Calcio 1898 è una società calcistica italiana con sede nella città di Ascoli Piceno e la più blasonata della regione Marche, vantando il maggior numero di stagioni in massima serie e diversi trofei. Fondato nel 1898, l'Ascoli è un club di lunga tradizione e fra i più antichi d'Italia. I colori sociali sono il bianco e il nero. Dalla stagione 2013-2014 milita in Lega Pro Prima Divisione.
Ha disputato 16 stagioni in serie A (miglior piazzamento il 4º posto nel 1979-80) e 18 in serie B. Dalla serie cadetta ha ottenuto cinque promozioni. Ha vinto due campionati di serie B, uno di serie C, uno di serie C1, una Mitropa Cup e una Supercoppa di Lega Serie C1
Vanta il record assoluto dei punti totalizzati in un campionato di serie B a 20 squadre con 2 punti a vittoria: i 61 punti della stagione 1977-78 furono il risultato di 26 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte. La squadra era guidata dal tecnico Mimmo Renna. L'Ascoli ha ottenuto i suoi maggiori successi sotto la presidenza di Costantino Rozzi (dal 1968 al 1994).

sabato 8 febbraio 2014

Cagliari calcio. Il presidente Cellino pronto alla vendita ad Al Thani



Il presidente Cellino si è sbilanciato con un sms: "Club praticamente venduto". La nuova proprietà punta soprattutto ad ammodernare il S. Elia. Euforici i tifosi sul web: già sognano nuovi obiettivi.

Il nuovo proprietario dovrebbe essere l'emiro del Qatar Al Thani, parente del proprietario del PSG con la Qatar Foundation, main sponsor del Barcellona. In Sardegna lo sceicco ha già alcune proprietà tra Costa Smeralda ed aeroporti. L'affare non è ancora fatto ma dal Comune di Cagliari giungono conferme di contatti informali con i potenziali acquirenti.

Quel praticamente va letto come un primo accordo, ma ancora senza la firma. Che, in questi casi, è un dettaglio decisivo. Cellino, nello stesso sms, non nasconde che gli eventuali compratori dovranno fare i conti proprio con la questione stadio. Comprensibile la cautela del patron del Cagliari, da qualche giorno a Miami: non dice nè che è fatta, nè chi potrebbero essere i futuri padroni del Cagliari. Ma tutto porta verso la ormai imminente cessione del club.

Il metodo adottato a Parigi prevede che il Qatar prenda in mano una squadra di grandi potenzialità ma di medie dimensioni e blasone (come il Paris Saint-Germain), la trasformi in un grande club europeo grazie a fondi enormi (150 milioni per la stagione 2012-2013, 200 in quella attuale), e ne faccia la vetrina di un impegno più esteso.  Con le giuste proporzioni, il metodo inaugurato dagli emiri del Qatar a Parigi potrebbe presto essere applicato al Cagliari, e alla Sardegna.

«Ventidue anni sognando l’impossibile — ha scritto Cellino in un sms al Corriere dello Sport —. Sono un povero romantico sognatore, scusatemi se non ci sono riuscito. Ho praticamente venduto il Cagliari, ora quando i legali dei compratori avranno assicurazioni dal sindaco dove disputare le partite firmano e pagano anche domani. Sono brava gente, ma ho paura che si “sbrunchino” (che si scontrino, ndr) con la nostra triste realtà. Notte». Cellino evoca il problema dello stadio, che da tempo rende complicato il rilancio della squadra. Il vecchio contenzioso di Cellino con il comune ha fatto rinviare la riapertura del Sant’Elia, e costretto il Cagliari a giocare lontano dalla città anche le partite in casa, dopo la stagione all’impianto «Is arenas » di Quartu Sant’Elena.

Manca la conferma ufficiale, ma a Parigi le indiscrezioni sembrano confermare che l’acquirente sia la famiglia qatarina che già possiede il PSG. Si parla di un investimento di 80 milioni. La conferma ufficiale potrebbe arrivare dallo stesso Cellino il 14 febbraio prossimo, a un anno esatto dal suo arresto per la vicenda relativa all’agibilità dello stadio «Is Arenas».

Quindi con l'amministrazione Al Thani si sarebbe interessato soltanto della questione Sant'Elia, bene di proprietà comunale, per capire quale sarà il futuro dello stadio. Scontata la risposta del Comune: si parte dalle linee generali del progetto di ristrutturazione con l'impianto che potrà ospitare sport e altre attivita', ma che non concederà spazio ai centri commerciali. Insomma, se l'unico problema è il terreno di gioco, l'affare potrebbe arrivare presto alla firma.

Intanto è arrivata la notizia dell’acquisto da parte di Cellino della squadra inglese del Leeds United. «Sono lieto di annunciare che abbiamo chiuso un accordo per il passaggio del 75% della società a Eleonora Sport Ltd (Eleonora è la figlia di Cellino, ndr) — ha detto il presidente del Leeds, Salah Nooruddin —. La GFH Capital e i suoi investitori continueranno a detenere il 25% del club. Rimarrò presidente con David Haigh nel ruolo di Ceo». Il presidente del Cagliari potrebbe usare la cessione della squadra sarda per finanziare l’ingresso in quella inglese. I tifosi sognano - su Facebook i supporters non parlano d'altro - un Cagliari che punta in alto già dal prossimo anno: l'obiettivo minimo è l'Europa.


sabato 1 febbraio 2014

Serie A calciomercato gennaio 2014, acquisti e cessioni i nuovi arrivi



Come sempre, il giorno dopo la fine del calciomercato, è tempo di bilanci in Serie A. Si sono mosse tutte le big, trovando il colpaccio sopratutto negli ultimi giorni disponibili. Vediamo i colpi migliori. Pablo Osvaldo (Juventus), Radja Nainggolan (Roma) Hernanes (Inter) Keisuke Honda (Milan).


Serie A, calciomercato Niente fuochi d'artificio nell'ultimo giorno di calciomercato che mette in cantiere solo le attese ufficialità (Osvaldo, Hernanes su tutti) e qualche operazione last minute. Così Paolo Cannavaro trova casa a Sassuolo, Armero saluta Napoli e va a Londra (West Ham), Marquinho ha finalmente deciso di accettare Verona, Ghoulam arriva sotto il Vesuvio, Belfodil sceglie Livorno.

Dopo i colpi di ieri, Juve e Inter hanno provato oggi - si dice - a rimandare in onda il film più gettonato del calciomercato invernale: lo scambio Guarin-Vucinic. Nel pomeriggio hanno infatti cominciato a circolare voci - non confermate - di un incontro tra i due club a Milano per provare a riprendere il discorso interrotto bruscamente una settimana fa. Un'operazione difficile - quando mancavano poche ore al gong - che è rimasta lettera morta, nonostante coinvolgesse anche uno dei giocatori più richiesti di gennaio: Fabio Quagliarella, sempre più ai margini dell'attacco bianconero dopo l'arrivo di Osvaldo. Sul 31enne napoletano c'è stato fino all'ultimo un interessamento last minute del Monaco e dell'Arsenal, ma senza costrutto. Sull'ex bomber di Samp e Napoli, così come su Giovinco, ha provato a fare un tentativo anche il Genoa ma gli interessati hanno gentilmente declinato l'invito del Grifone.

Così come sono rimaste chiacchiere le indiscrezioni su Nani (ci hanno provato l'Inter, il Milan e la Juve).

Ishak Belfodil, da protagonista del calciomercato estivo a grande flop stagionale, riparte da Livorno che ha battuto la concorrenza di Bologna, Catania e Sassuolo. Quest'ultima la vera 'regina' del mercato con una decina di acquisti: l'ultimo colpo si chiama Paolo Cannavaro. La Lazio 'orfana' di Hernanes ha preso Gael Kakuta, attaccante classe 1991 di proprietà del Chelsea: un pò pochino per calmare gli animi dei tifosi dopo la cessione del 'profeta'. Da qui l'accelerata del duo Lotito-Tare che per calmare la piazza ha cercato di portare fino all'ultimo nella capitale il richiestissimo Biabiany, prima oggetto del desiderio del Guanghzou e poi del Milan. Decisivo il no del giocatore (Parma e Lazio avevano trovato l'intesa) che verrà sì domenica a Roma ma solo per giocare contro i giallorossi. E per il patron biancoceleste sembrerebbe sfumare, in chiave estiva, anche Filip Djordjevic, attaccante del Nantes, finito al Cardiff.

Ceduto Marquinho al Verona (ma non Jedvaj) e ufficializzato Toloi, la Roma ha messo le mani su un altro giovanissimo: il terzino sinistro rumeno Vlad Marin ('95). Nulla da fare anche per il rinforzo a centrocampo per il Napoli, nonostante i partenopei abbiamo tentato fino alla fine di regalare a Benitez Etienne Capoue (Tottenham). In uscita, oltre ad Armero e Cannavaro, si e' bloccata sul nascere invece la trattativa tra Napoli e Udinese su Zapata perché il centravanti è stato già protagonista di due trasferimenti in questa stagione. Il Bologna sta per cedere Moscardelli (Modena o Siena), mentre blinda Konè, Obinna (Lokomotiv) torna in Italia, al Chievo, Sculli per l'ennesima volta sotto la Lanterna (Genoa). Ufficiale lo scambio Pozzi-Okaka tra Sampdoria e Parma a titolo definitivo, e Guarente (Catania) passa al Chievo. Resta in piedi anche la trattativa tra Inter e Galatasaray per Ranocchia: l'operazione sarà eventualmente definita più avanti, chiudendo il mercato turco fra qualche giorno.

Atalanta
acquisti
Betancourt (a, Psv), Estigarribia (c, Chievo), Benalouane (d, Parma)

cessioni
Polito (p, Sassuolo), Canini (d, Chievo), Marilungo (a, Cesena), Gagliardini (c, Cesena)

Bologna
acquisti
Rodriguez (a, Montevideo W.), Ibson (c, Corinthians), Frieberg (c, Malmoe), Paponi (a, Montreal Impact)

cessioni
Agliardi (p, Cesena), Ferrari (d, Crotone), Gimenez (a, Nacional M.), Alibec (a, Astra Giurgiu), Radakovic (d, Novara), Cela (c, Prato), Yaisien (c, Trapani)

Cagliari
acquisti
Bastrini (d, Novara), Youssou Lo (a, Vicenza), Silvestri (p, Chievo), Tabanelli (c, Cesena), Adryan (c, Flamengo), Vecino (c, Fiorentina)

cessioni
Tabanelli (c, Leeds), Avelar (d, Leeds), Agazzi (p, Chievo), Ariaudo (d, Sassuolo), Adan (p, Betis), Nainggolan (c, Roma), Rui Sampaio (c, L'Arouca)

Catania
acquisti
Fedato (a, Bari), Fabian Rinaudo (c, Sporting Lisbona), Lovric (d, HNK Gorica), Lodi (c, Genoa)

cessioni
Guarente (c, Chievo), Andujar (p, Napoli, a giugno), Tachtsidis (c, Torino), Maxi Lopez (a, Sampdoria), Freire (a, rescissione)

Chievo
acquisti
Obinna (a, Lokomotiv Mosca), Guarente (c, Catania), Stoian (a, Genoa), Baraye (c, Juve Stabia), Agazzi (p, Cagliari), Canini (d, Atalanta), Rubin (d, Verona), Leandro Paredes (c, Boca Juniors via Roma)

cessioni
Sestu (c, Samp), Silvestri (p, Cagliari), Ardemagni (a, Carpi), Improta (a, Padova), Estigarribia (c, Atalanta), Pamic (d, Siena), Samassa (a, Pescara)

Fiorentina
acquisti
Diakitè (d, Sunderland), Matri (a, Milan), Anderson (c, Manchester Utd), Rosati (p, Sassuolo)

cessioni
Iakovenko (a, Malaga), Olivera (c, Brescia), Alonso (c, Sunderland), Munua (p, Nacional Montevideo), Vecino (c, Cagliari)

Genoa
acquisti
Sculli (a, Lazio), Burdisso (d, Roma), Motta (d, Juventus), De Ceglie (d, Juventus), Cabral (a, Sunderland)
cessioni
Stoian (a, Chievo), Tozser (c, Watford), Biondini (c, Sassuolo), Lodi (c, Catania), Manfredini (d, Sassuolo), Sampirisi (d, Olhanense), Santana (c, Olhanense), Said (a, Monza)

Inter
acquisti
Hernanes (c, Lazio), D'Ambrosio (d, Torino), Botta (c, Tigre), Polo (a, Deportivo San Martin)

cessioni
Belfodil (a, Livorno), A. Pereira (c, San Paolo), Longo (a, Rayo Vallecano), Colombi (a, Torino)

Juventus
acquisti
Hernanes (c, Lazio), D'Ambrosio (d, Torino), Botta (c, Tigre), Polo (a, Deportivo San Martin)

cessioni
Belfodil (a, Livorno), A. Pereira (c, San Paolo), Longo (a, Rayo Vallecano), Colombi (a, Torino)

LAZIO
acquisti
Kakuta (a, Vitesse), Helder Postiga (a, Valencia), Djordjevic (a, Nantes, a giugno)
cessioni
Sculli (a, Genoa), Hernanes (c, Inter), Floccari (a, Lazio), Vinicius (d, Padova)

LIVORNO
acquisti
Belfodil (a, Inter), Castellini (d, Sampdoria), Mesbah (d, Parma)

cessioni
Schiattarella (c, Spezia), Belinghieri (c, Cesena), Decarli (d, Avellino), Lambrughi (d, Novara)

MILAN
acquisti
Taarabt (c, Fulham), Essien (c, Chelsea), Honda (c, Cska Mosca), Rami (d, Valencia), Petagna (a, Sampdoria)

cessioni
Nocerino (c, West Ham), Matri (a, Fiorentina), Niang (a, Montpellier), Vergara (d, Parma)

NAPOLI
acquisti
Ghoulam (d, Saint Etienne), Henrique (d, Palmeiras), Andujar (p, Catania da giugno), Jorginho (c, Verona)
cessioni
Cannavaro (d, Sassuolo), Armero (d, West Ham)

PARMA
acquisti

Pozzi (a, Sampdoria), Molinaro (d, Stoccarda), Schelotto (c, Sassuolo), Rossini (d, Sassuolo), Vidales (a, Alianza Lima), Vergara (d, Milan)

cessioni
Okaka (a, Sampdoria), Rosi (d, Sassuolo), Mendes (d, Sassuolo), Sansone (a, Sassuolo), Valdes (c, Colo Colo), Benalouane (d, Atalanta), Mesbah (d, Livorno), Kone (d, Crotone)

ROMA
acquisti

Toloi (d, San Paolo), Marin (d, Juventus), Gobulovic (d, OFK Belgrado), Bastos (c, Al Ain), Berisha (a, Halmstads), Nainggolan (c, Cagliari), Radonjic (a, Partizan), Vestenicky (a, Nitra), Obeng (c, Santarcangelo), Piscitella (a, Pescara), Tibolla (c, Chievo)

cessioni
Marquinho (c, Verona), Golubovic (d, Novara), Burdisso (d, Genoa), Bradley (c, FC Toronto), Caprari (a, Pescara), Borriello (a, West Ham)

Sampdoria
acquisti
Sestu (c, Chievo), Maxi Lopez (a, Catania), Okaka (a, Parma)

cessioni
Pozzi (a, Parma), Maresca (c, Palermo), Eramo (c, Empoli), Poulsen (d, Az Alkmaar), Petagna (a, Milan), Gentsoglou (c, Spezia), Barillà (d, Reggina), Gavazzi (c, Ternana), Tozzo (p, Latina), Castellini (d, Livorno)

Sassuolo
acquisti
Cannavaro (d, Napoli), Polito (p, Atalanta), A. Zapata (Udinese), Brighi (c, Torino), Floccari (a, Lazio), Biondini (c, Genoa), Rosi (d, Parma), Mendes (d, Parma), Sansone (a, Parma), Ariaudo (d, Cagliari), Manfredini (d, Genoa), Sanabria (a, Barcellona)
cessioni
Kurtic (c, Torino), Schelotto (c, Parma), Rossini (d, Parma), Rosati (p, Fiorentina), Laribi (c, Latina), Valeri (c, Ternana), Marzorati (d, Modena)

Torino
acquisti
Kurtic (c, Sassuolo), Tachtsidis (c, Catania), Colombi (a, Inter), Vesovic (d, Stella Rossa)

cessioni
D'Ambrosio (d, Inter), Bellomo (c, Spezia), Brighi (c, Sassuolo)

Udinese
acquisti
Beleck (p, Mons), Yebda (c, Granada), Diakhaté (d, Granada), Camigliano (d, Brescia per giugno), Vutov (c, Levski), Aranguiz (a, Universidad de Chile)

cessioni
Neuton (d, Novara), Mori (d, Brescia), Fabbrini (a, Siena), A. Zapata (a, Sassuolo). Merkel (c, Watford), Ranegie (a, Watford)

Verona
acquisti
Rabusic (a, Slovan Liberec), Pillud (d, Racing Avellaneda), Marquinho (c, Roma)

cessioni
Longo (a, Rayo Vallecano), Laner (c, Novara), Bianchetti (d, Spezia), Jorginho (c, Napoli), Ragatzu (c, Lanciano), Rubin (d, Chievo), Cocco (a, Beira Mar), Martinovic (c, Lugano), Jogan (a, Normanna)
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