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giovedì 23 gennaio 2014

Juventus e Milan neli primi dieci club più ricchi d’Europa




Il Real Madrid è primo, per il nono anno consecutivo. Seguono – nell’ordine – Barcellona, Bayern Monaco, Manchester United e Paris Saint Germain. E per trovare un’italiana bisogna arrivare al nono posto, dove c’è la Juventus.

Diverse sorprese nella «Football Money League 2014» di Deloitte. Il Real Madrid, con un fatturato pari a 518,9 milioni, è il leader indiscusso per il nono anno consecutivo e ha battuto il precedente record di otto anni del Manchester United. La leadership del Real è sostenuta da entrate commerciali di 211, 6 milioni, in aumento di 7,8 milioni (+4% nel 2012/13), e 188,3 milioni di diritti televisivi, in aumento di 5,7 milioni (+3%). Il Barcellona mantiene il secondo posto con ricavi stabili a 482,6 milioni.

«Il Real Madrid - ha sottolineato Dan Jones, Partner dello Sports Business Group di Deloitte - si conferma il club calcistico più grande del mondo nonostante una stagione 2012/2013 senza trofei. Inoltre, considerando le difficili condizioni economiche della Spagna, l'abilità del Real Madrid di generare ricavi commerciali sia sul mercato nazionale che internazionale è stata sicuramente la chiave del suo successo. Il gap con i rivali del Barcellona (campioni di Spagna e secondi nella Money League) è aumentato a € 36 milioni. Entrambi i club spagnoli godono infatti della possibilità di negoziare individualmente i compensi derivanti dai propri diritti televisivi, il che è sicuramente un vantaggio fondamentale rispetto ai loro pari europei».

Il Bayern Monaco sale sul podio grazie ad una stagione vincente in tutte le competizioni sorpassando il Manchester United. Il dominio del club tedesco nel 2013, sia in patria che in Europa, è la chiave della sua ascesa al terzo posto con una crescita dei ricavi di 62,8 milioni euro (+17%) raggiungendo quota 431 milioni. Austin Houlihan, Senior Manager dello Sports Business Group di Deloitte, ha spiegato: «La stagione vincente del Bayern ha contribuito ad un ulteriore incremento dei ricavi commerciali che ammontano a 237 milioni (+18% rispetto allo scorso anno). La vittoria della Champions League dell' anno scorso ha portato nelle casse dei bavaresi più di 55 milioni di euro non considerando il fatto che i tedeschi continuano a far registrare il tutto esaurito nelle gare casalinghe all'Allianz Arena guadagnando in media 3,4 milioni a partita. Ed è prevista un'ulteriore crescita per il 2013/2014 grazie all'estensione dei contratti esistenti con Lufthansa e Coca Cola e al rinnovo della sponsorizzazione sulle magliette da gioco di Deutsche Telekom».

Nonostante la posizione persa dal Manchester United (che ha fatturato nel 2013 423,8 milioni), il grande numero di contratti pubblicitari recentemente chiusi dal club incrementerà fortemente i ricavi, riportando il club sul podio nella prossima stagione.

Per quanto riguarda le altre 5 squadre inglesi presenti nella Top20, le perfomance migliori le ha registrate il Manchester City raggiungendo la sesta posizione, superando per la prima volta i rivali del Chelsea (7°) e dell' Arsenal (8°) grazie ai ricavi pubblicitari. Il più grande balzo in avanti di quest'anno è stato quello del Paris Saint-Germain che entra nella Top 5.

Il club francese ha quasi quadruplicato il proprio fatturato in 3 anni raggiungendo i 398,8 milioni di euro, con addirittura 255 milioni di ricavi commerciali che sono considerati la singola fonte di fatturato più alta di tutti i tempi per una squadra di calcio. Ha spiegato ancora Houlihan: «Il Psg è il club che ha registrato la più grande crescita assoluta e relativa di tutti i club della Money League quest'anno. Sono gli unici rappresentanti del proprio Paese nella Top20 e ci aspettiamo di vederli ai vertici di questa classifica anche negli anni a venire grazie al supporto dei loro ambiziosi proprietari del Quatar e dalle consistenti entrate commerciali. L'ingaggio di David Beckham per la seconda parte della stagione 2012/2013 è servito ad incrementare l'immagine del club in tutto il mondo. È doveroso sottolineare come il successo commerciale fuori dal campo si sia tradotto in migliori prestazioni sul terreno di gioco, vincendo il loro primo Championnat dopo 19 anni».

Grazie al loro successo nelle competizioni europee, il Galatasaray e il Fenerbahce sono le new entry della Money League di quest'anno. Per la prima volta dal 2005/2006 che due squadre fuori dalle Big5 Europee riescono ad entrare in questa speciale classifica. Houlihan ha spiegato: «Nonostante il dominio delle squadre appartenenti ai primi 5 campionati, la presenza delle due squadre turche nella Money League, assieme ai brasiliani del Corinthians, evidenzia il trend di crescita molto positivo fatto registrare dai paesi emergenti anche nell' industria calcio».

L'analisi "Football Money League 2014 realizzata da Deloitte prende in considerazione i dati relativi alla stagione 2012/2013, escludendo le plusvalenze da cessioni.Tutti i Top30 di quest'anno l'Inghilterra è rappresentata da 8 club, l'Italia da sei, la Germania da cinque, la Spagna da 4, la Turchia da due, la Francia da 2, il Brasile, l'Olanda e il Portogallo da 1.


E le italiane? La Juventus (272,4 milioni) guadagna quattro posizioni, balzando al nono posto, superando il Milan (263,5), che passa dall’ottavo al decimo posto, e Inter (168,8), crollata dall’11esimo al 15sima piazza.  Senza gli incassi di Champions, sprofonda anche il Napoli (116,4), dal 16 al 22 posto.
Infine entrano in classifica le due squadre della Capitale: Roma (19esima con 124,4milioni) e Lazio (28esima con 106,2). Nella sfida tra campionati, la Premier League mantiene il primato con 4 squadre piazzate nella top ten. A ruota seguono Liga e Serie A, con 2 squadre a testa.



domenica 19 gennaio 2014

Ultimissime notizie di calciomercato per gennaio 2014



Stiamo entrando nei dieci giorni caldi di mercato quando, di solito, succede di tutto.

Il Napoli piazza il suo primo annunciato colpo di mercato: dall'Hellas Verona arriva in comproprietà Jorghinho. Un tassello in più per il centrocampo di Benitez.

Per un affare che si conclude un altro invece si allontana: la Roma ha soffiato in dirittura finale l'esterno brasiliano Bastos. Secondo quanto riferito da Sky Sport 24 avrebbe prevalso la volontà del giocatore di ritrovare il suo ex allenatore Rudi Garcia ai tempi del Lilla. Bastos a Roma arriverebbe in prestito con diritto di riscatto: era stato acquisto dal club arabo la scorsa estate proprio dal Lione per 4 milioni di euro.

In casa del Napoli si raffredda anche la pista Capouè, per il suo jolly di centrocampo il Tottenham chiede tanto (15 milioni) e l'alternativa sarebbe Ralf del Corinthians.

Scatenato il ds giallorosso Sabatini che dopo Paredes sta anche cercando in queste ore di riportare in Italia l'attaccante uruguaiano ex Bologna Ramirez, ma non potendolo tesserare come extracomunitario il giocatore potrebbe tornare a Bologna in prestito. Sul talento del Southampton c'è anche la Fiorentina. Ma ha offerte anche dal Galatasaray di Mancini e dal Crystal Palace. La Roma intanto cerca l'accordo con il Barcellona per Sanabria: "c'è la possibilità di usare una clausola nel suo contratto ma preferiremmo trovare una soluzione concordata" dice a Sky il dg Baldissoni.

Da oggi De Ceglie è ufficialmente un giocatore del Genoa. Il difensore, che ha scelto il n.29, arriva in prestito dalla Juventus fino a giugno, i rossoblù aspettando anche Motta.

Il Milan invece "non va sul mercato, non prendiamo nessuno. Pazzini tornerà presto" dice l'ad Galliani. L'unica eccezione è il prestito con diritto di riscatto di Vergara al Parma. "Non c'è invece nessuna trattativa che riguarda Parolo e Saponara" chiarisce Galliani. Un acquisto comunque il Milan lo fa, e riguarda Amelia, che con l'arrivo di Seedorf ha deciso di non andare più via.

Nell'Inter a tenere banco è il futuro di Guarin. Sul colombiano si è scatenata una vera e propria asta: dopo Chelsea e United ora è il Tottenham a dare all'assalto al nerazzurro. Se parte Guarin l'Inter si getterebbe sul laziale Hernanes. Ma il primo colpo potrebbe essere Djordjevic, che sembra preferire l'offerta nerazzurra a quella della Lazio.

Dopo Matri la Fiorentina aspetta anche Anderson, che lascia il Manchester United. "Vado via perché ho bisogno di giocare" spiega. Il Livorno sta per perdere Greco, a un passo dal Chievo, mentre il Sassuolo dice no ai 3,5 mln chiesti per Paulinho.

Erik Lamela sarebbe un segnale forte e Andrea Agnelli lo sa benissimo. Anche per questo ha mandato Marotta in Inghilterra nelle scorse settimane per cercare di tradurre in pratica l'idea di scambiare Vucinic con Lamela. L'operazione piace a tutti. Lamela è stato pagato 30 milioni l'estate scorsa, Vucinic è valutato 15 milioni dalla Juventus. Si tratta di trattare sulla differenza, i bianconeri vogliono dare un conguaglio attorno ai dieci milioni da mettere in bilancio l'estate prossima. In sostanza ora le due società stanno trattando per uno scambio puro con obbligo di riscatto già fissato a giugno. In Inghilterra hanno capito che Lamela difficilmente si inserirà in un calcio molto più fisico di quello che era abituato a giocare, mentre Vucinic è l'attaccante ideale per il 4-4-2. Conte stravede per Lamela che potrebbe essere utilizzato come esterno nel 4-3-3, ma anche come attaccante centrale con Tevez.

Non c'è solo il Napoli sulle tracce di Steven Defour (25), centrocampista belga in forza al Porto. Come anticipato da TMW gli azzurri seguono il mediano classe '88 dei Dragoes, ma Sportmediaset.it - che richiama alcune indiscrezioni circolate sulla stampa belga - rivela che anche il Milan ha messo nel mirino il calciatore ex Genk e Standard Liegi. L'agente di Defour ha aperto all'addio al Porto a breve in vista del Mondiale, competizione che il mediano vuole prendere parte da protagonista con la selezione del ct Marc Wilmots.


lunedì 13 gennaio 2014

Premi 2013: pallone d'Oro a Cristiano Ronaldo il miglior tecnico Jupp Heynckes




C'erano tre grandi favoriti alla vigilia: Cristiano Ronaldo, Ribery e Messi. Alla fine il Pallone d'oro 2013 è andato al primo. Era CR7 in "pole position " anche se giravano voci sul fatto che i giornalisti gli avrebbero preferito l'attaccante francese del Bayern Monaco. Ad annunciarlo è stato Pelè.

L'ex allenatore del Bayern Monaco, Jupp Heynckes, è stato premiato come miglior allenatore del 2013 nell'ambito della cerimonia di consegna del Pallone d'oro. Il tecnico tedesco, che la scorsa stagione alla guida della squadra tedesca ha vinto la Champions League e il campionato tedesco, ha battuto gli altri due candidati, l'ex manager del Manchester United Alex Ferguson, e l'allenatore del Borussia Dortmund, Jurgen Klopp. Heynckes, 68 anni, è stato il condottiero del Bayern Monaco nella passata stagione culminata con la conquista di Bundesliga, Champions League e Coppa di Germania. Coi bavaresi ha vinto anche altri due campionati (’89 e ’90) e tre Supercoppe tedesche (’87, ’90 e ’13) e nel suo palmares vanta anche una Champions League (1998) e una Supercoppa di Spagna (1997) conquistate sulla panchina del Real Madrid.

Tra i primi a congratularsi con Cristiano Ronaldo, per la conquista del secondo Pallone d'Oro della carriera, anche i rivali del Barcellona: da Gerald Piquè a Xavi Hernandez, attraverso Twitter, hanno fatto i complimenti al rivale portoghese del Real Madrid. Lo stesso club blaugrana ha postato un tweet per fare ufficialmente le congratulazioni per il successo.

L'ultima volta che il portoghese aveva portato a casa il titolo era il 2008. La prima e unica volta per lui. In sei anni ha macinato gol a raffica, sfornando centinaia di assist e conquistando titoli. Ma, sul suo cammino, si è sempre trovato davanti un certo Messi, uno in grado di mettere in fila quattro palloni d'oro consecutivi. Cosa mai accaduta nella storia. Stavolta, però, Cristiano Ronaldo era sopra a tutti. I numeri (da capogiro) del 2013 lo confermano: miglior realizzatore in Europa nell’anno solare con 69 gol fra Liga, Champions e Coppa del Re.

"Ringrazio la mia famiglia e anche la mia compagna". Nadine Angerer, portiere della nazionale femminile tedesca, appena vinto il Pallone d'oro, dal palco di Zurigo dove si è svolta la cerimonia ha rivolto un pensiero alla compagna, più volte inquadrata dalle telecamere in platea. La giocatrice tedesca ha battuto le altre due candidate, la brasiliana Marta e l'americana Abby Wambach.

Prima del gala', Pelè ha fatto arrabbiare la Fifa. Conversando con alcuni reporter brasiliani, 'O Rei' si era lasciato sfuggire che "renderanno (la Fifa ndr) omaggio all'unico giocatore che è stato campione del mondo per tre volte. Ai miei tempi non c'era il Pallone d'Oro, ma adesso ne avrò uno''. La rivelazione dell'ex fuoriclasse non è stata gradita dalla Fifa, che avrebbe voluto fare una sorpresa nel corso del Gala, ma ormai 'la frittata' era stata fatta.

In chiave nazionale, fondamentali le quattro reti con cui, tra andata e ritorno, ha stritolato la Svezia nei playoff Mondiali e ha trascinato i suoi compagni a Brasile 2014. Cristiano Ronaldo è l’unico portoghese ad aver vinto due volte il Pallone d’Oro: prima di lui, ma per una sola edizione, se lo erano aggiudicati Luis Figo nel 2000 ed Eusebio, scomparso poche settimane fa, nel 1965.

Nella speciale lista dei 23 candidati c'era un solo italiano, Andrea Pirlo. Non ce l'ha fatta, anche perché non è più il Pirlo di una volta e la sua Juventus, nonostante i successi in Italia, non brilla in Europa.

Un premio speciale, il "Pallone d’oro alla carriera", è andato a Edson Arantes do Nascimento, conosciuto in tutto il mondo come Pelè. Il grandissimo campione brasiliano non aveva mai ricevuto il premio perché non ha mai giocato in un club europeo. Lo stesso Pelè aveva affermato: "Ho vinto tre Coppe del Mondo ma nel periodo in cui il Pallone d’oro non era disponibile per i non europei. Oggi la Fifa ha deciso di assegnarmene uno". Ed è difficile dire che non fosse meritato. "Nessuno ha ispirato così tanti a cominciare a giocare, la sua carriera parla per lui", ha detto dal palco il presidente della Fifa, Joseph Blatter, riferendosi a O Rei, unico ad aver vinto per tre volte i Mondiali e, assieme a Diego Maradona, eletto 'calciatore del 20/o secolo'' in un apposito referendum indetto dalla Fifa. ''Adesso la mia bacheca è piena, prima invidiavo gli europei perché io non potevo vincere questo premio'', ha detto Pelè riferendosi al Pallone d'Oro.



lunedì 6 gennaio 2014

Per Pepito Rossi sembra escluso un nuovo intervento chirurgico



Giuseppe Rossi ha subito una lesione di 2/o grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. E' quanto risulta dagli esami ai quali si è sottoposto il fiorentino, che si è infortunato ieri. Lo comunica lo stesso club viola sul proprio sito ufficiale. Se la diagnosi restasse questa sarebbe.

"Siamo più ottimisti": Sono le prime parole di Andrea Pastorello, agente di Giuseppe Rossi, all'uscita dell'ospedale traumatologico di Firenze dove questa mattina il giocatore della Fiorentina si è sottoposto ad accertamenti diagnostici e clinici dopo l'infortunio al ginocchio subito al 26' del secondo tempo nella gara giocata ieri tra Fiorentina e Livorno. La carriera di Rossi però non è a rischio, come dicono i medici che hanno visitato il giocatore.

Giuseppe Rossi è stato sottoposto a una visita ortopedica e ad accertamenti diagnostici stamattina, a Firenze, dopo l'infortunio subito ieri nella sfida contro il Livorno. E' stato confermato, si legge sul sito della Fiorentina, "il trauma distorsivo al ginocchio già precedentemente sottoposto a intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore destro con attuale lesione di 2/o grado del legamento collaterale mediale del medesimo arto", vale a dire il destro.

"Per la corretta valutazione dell'entità del danno e la prognosi - scrive il sito della Fiorentina - sarà eseguita nei prossimi giorni una visita specialistica da parte del professor Richard Steadman, lo stesso chirurgo che ha eseguito il secondo intervento di ricostruzione del crociato".

Prandelli 'forza Giuseppe, noi ti aspettiamo' - "In bocca al lupo Giuseppe, l'Italia ti aspetta": anche Cesare Prandelli accenna un sorriso dopo la prima diagnosi sull'infortunio di Rossi. "Per quello che ha passato - dice all'Ansa il ct che conta sull'attaccante per il Mondiale - Giuseppe ha una gran forza di carattere, sa quanta lo stimiamo. E allora dico: forza Giuseppe, ti aspettiamo".

Rossi, fa sapere lo stesso club viola, ha subito una lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro.  E' stato confermato, si legge sul sito della Fiorentina, "il trauma distorsivo al ginocchio già precedentemente sottoposto a intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore destro con attuale lesione di 2/o grado del legamento collaterale mediale del medesimo arto", vale a dire il destro. "Per la corretta valutazione dell'entità del danno e la prognosi - scrive il sito della Fiorentina - sarà eseguita nei prossimi giorni una visita specialistica da parte del professor Richard Steadman, lo stesso chirurgo che ha eseguito il secondo intervento di ricostruzione del crociato".

''Rossi ha subito una lesione del legamento collaterale, il crociato appare stabile, serve pero' la valutazione di chi lo ha operato al ginocchio destro un anno e mezzo fa. Non credo che la sua carriera sia a rischio''. Lo dice il professor Giron, ortopedico di fiducia della Fiorentina che stamani ha visitato l'attaccante.

Rossi, preoccupato e scuro in volto si e' presentato al Cto con le stampelle, accompagnato dal procuratore Pastorello, dal suo fisioterapista Luke Bongiorno e dalla responsabile delle comunicazioni della Fiorentina Elena Turra. Numerosi i tifosi viola, fuori dall'ospedale, che hanno incitato il bomber con cori a squarciagola: "Forza campione".



Paraguay: Sebastian Ariosa calciatore Olimpia di Asuncion licenziato perché ha il cancro



Il calciatore Sebastian Ariosa, uruguayano in forza alla squadra paraguayana dell'Olimpia di Asuncion, che da 6 mesi lotta contro il cancro, è stato anche notificato il licenziamento. Incurante delle sue gravi condizioni di salute del suo calciatore, il club ha annunciato a Ariosa che il suo rapporto di lavoro è finito, causa impossibilità di scendere in campo'.'Mi hanno abbandonato nel momento di maggior bisogno', ha commentato Ariosa.

L’annuncio gli è arrivato con un telegramma, mentre lui lottava contro il male. Un caso che sta infiammando il Sud America: la stampa parla di trattamento «disumano». Arosa, difensore uruguaiano di 28 anni che nel suo paese aveva vinto tre titoli, ha scoperto di avere un cancro ai polmoni sei mesi fa. Ha subito due interventi chirurgici e si è sottoposto a cicli di chemioterapia. La «mazzata finale», come dice lui, arriva con una lettera, nemmeno una chiamata o una visita da parte della società. «Mi hanno abbandonato nel momento di maggior bisogno, mi sento preso a calci; si stanno accanendo contro una persona già a pezzi».
Ariosa prova a reagire e spera di poter tornare ad allenarsi già fra un mese, se il verdetto dei medici sarà positivo dopo le cure. Di sicuro in un altro club, visto il trattamento che gli è stato riservato. In altri casi del genere le società hanno e pagato le cure mediche e sono state vicine ai calciatori malati: come per il difensore del Barcellona Abidal, colpito da un tumore al fegato, e per quello dell’allenatore blaugrana Tito Villanova. In Italia, c’è la storia di Francesco Acerbi del Sassuolo, colpito nuovamente da un male dopo essere stato operato.

Serie B: fondi ai vivai e Salary Cap



L’Assemblea di Serie B ha deciso di destinare i fondi provenienti dallo sforamento del Salary Cap per le squadre Primavera, Allievi e Giovanissimi delle società cadette che si qualificano per la final eight dei campionati nazionali giovanili.

Sono previsti anche percorsi di formazione scolastica per giocatori appartenenti al settore giovanile (una borsa di studio per una laurea triennale per ogni club), per master dedicati a dirigenti e staff delle società e, infine, per Politiche di integrità legate alla valorizzazione dell’etica sportiva.

Da questa stagione nel campionato cadetto è stata introdotto il tetto salariale di 150 mila euro con una variabile legata per il 50% ai risultati della squadra

Dal prossimo anno, 25 mila euro dovrebbero essere concessi alle squadre Primavera (sempre di Serie B) che dovessero accedere alle semifinali del torneo di Viareggio

Per ora il totale raccolto dallo sforamento del tetto è inferiore al milione di euro. «E sarà interessante scoprire cosa accadrà dopo il mercato invernale» ha detto il direttore generale della Lega Serie B Paolo Bedin.

Il 3 gennaio inizia la campagna rafforzamenti. Le squadre avranno tempo fino alle 23 del 31 gennaio per centrare i colpi giusti. Da questa stagione nel campionato cadetto è stato introdotto il salary cap. La regola prevede un limite salariale di 150 mila euro nella parte fissa per i contratti stipulati dal 1° luglio e una variabile, legata per il 50% ai risultati della squadra, di altri 150 mila euro. I soldi derivanti dal superamento del limite sono destinati ai vivai dei club di B.

La decisione è stata approvata nell’ultima assemblea di Lega. A ogni squadra Primavera che centrerà la fase finale del torneo verranno destinati 150 mila euro. Con lo stesso principio, saranno assegnati 75 mila euro per gli Allievi nazionali e 50 mila euro per i Giovanissimi. Dal prossimo anno, 25 mila euro dovrebbero essere concessi alle squadre Primavera (sempre di Serie B) che dovessero accedere alle semifinali del torneo di Viareggio.

E non finisce qui. Altri 50 mila euro verranno spesi per finanziare progetti di integrità ed etica sportiva: un tour nelle sedi delle 22 società, un convegno annuale e la distribuzione di materiale informativo in collaborazione con Assocalciatori. Per ogni squadra Primavera è prevista anche l’assegnazione di una borsa di studio: se la aggiudicherà il calciatore più bravo a scuola o per altri meriti extra-calcistici. Il valore totale, da suddividere tra le 22 società, è di 100 mila euro: il giovane spenderà il contributo per accedere ad un corso di laurea. Per i dirigenti è previsto un fondo di 75 mila euro che consentirà di frequentare corsi di perfezionamento o master. Se dovessero avanzare ancora soldi, i contributi rimanenti verrebbero distribuiti in parti uguali tra i club che non hanno infranto la norma.

domenica 5 gennaio 2014

L'addio alla Pantera Nera, Eusebio da Silva Ferreira, ex stella del calcio portoghese



È morto Eusebio da Silva Ferreira, leggenda del calcio portoghese e mondiale. Secondo quanto riferisce il quotidiano sportivo portoghese A Bola, l'ex grande campione nato in Mozambico è deceduto vittima di un arresto cardiaco. La sua salma sarà esposta allo stadio Da Luz, lo stadio del Benfica a Lisbona. I funerali saranno celebrati lunedì alle 16 presso la Chiesa del Seminario, poco distante dal Da Luz, e poi la leggenda del calcio portoghese sarà tumulata, secondo le sue volontà, nel cimitero di Lumiar.

Col Benfica vinse la Coppa dei Campioni nel 1962 e nel 1966 con 9 gol trascinò il Portogallo al terzo posto nel Mondiale. Nel 1965 vinse il Pallonde d'oro. pantera nera — Ambasciatore del calcio portoghese nel mondo, la Pantera Nera era da tempo malato. Nel giugno 2012 era stato ricoverato per diverse settimane presso l'Ospedale da Luz di Lisbona, in seguito a problemi cerebrovascolari accusati mentre era in Polonia, a seguito della Nazionale portoghese per gli Europei. Eusebio si era sentito male a Poznan ed era stato ricoverato in ospedale prima di essere trasportato in Portogallo.

Considerato uno dei migliori giocatori di tutti i tempi, Eusebio ha giocato nel Benfica e nella Nazionale. Col club di Lisbona vince subito il campionato e coppa nazionale ed esplode nella finale della Coppa dei Campioni del 1962, quando realizza una doppietta nella finale vinta per 5-3 contro il Real Madrid. Col Benfica vince tutto: 11 titoli nazionali, 5 coppe nazionali e una Coppa dei Campioni (ma con altre tre finali raggiunte. Con il Benfica realizzò 291 reti in 313 partite di campionato, 57 in incontri internazionali. Con la Nazionale andò in gol 41 volte in 67 incontri.

Lunedì i funerali. Decisione del Governo: la salma sarà esposta allo stadio del Benfica. Il premier Coelho: "Era un esempio per i portoghesi". Blatter: "Ambasciatore del calcio". Mourinho: "Immortale, un simbolo per noi". "Figo: "Il re! Il più grande". Cristiano Ronaldo: "Eterno", José Altafini: "Persona stupenda"re giorni di lutto saranno osservati in Portogallo per la scomparsa di Eusebio, morto a 71 anni, in seguito a un arresto cardiaco. L'ha decretato il governo portoghese. Considerato uno dei migliori calciatori di sempre, la "Pantera nera" è stato omaggiato così dal primo ministro portoghese, Pedro Passos Coelho: "Eusebio era un genio del calcio e un esempio di umiltà: una eccellenza nel mondo dello sport e un uomo generoso e solidale. Eusebio era per tutti gli appassionati di sport, così come per tutti i portoghesi, un esempio di professionalità, determinazione e dedizione". Il presidente della Commissione Europea, il portoghese José Manuel Barroso, ha twittato: "Un triste giorno per il calcio portoghese e mondiale. Le mie sincere condoglianze alla famiglia di Eusebio e a tutti i portoghesi. JMB".

 Il presidente della Fifa, Sepp Blatter: "Eusebio era un ambasciatore del calcio e della Fifa. Ci mancherà molto. Riposa in pace Pantera Nera". Il numero 1 dell'Uefa, Michel Platini: "Oggi il calcio ha perso uno dei più grandi giocatori di sempre. Sul campo Eusèbio è stato una vera leggenda, sia con la maglia del Portogallo che con quella del Benfica. Ma anche lontano dal campo, è stato un vero ambasciatore del calcio portoghese a livello internazionale. Era un uomo buono e piacevole, ci mancherà molto".Tutto il mond del calcio è in lacrime. Il primo, usando i social network, a condividere il dolore, è stato Luis Figo, campione portoghese che ha twittato: "Il re! Grande perdita per tutti noi! Il più grande!". A seguire l'altra grande stella portoghese, Cristiano Ronaldo: "Sempre eterno Eusebio, riposa in pace" . Altro grande del calcio portoghese, José Mourinho: "Eusebio è immortale, è una delle grandi figure del Portogallo, sappiamo bene cosa significhi per il Portogallo e per il calcio portoghese. Eusebio come Amalia Rodrigues, artista scomparsa nel 1999 e considerata la voce del Portogallo. Non dico che sia stato fonte di ispirazione, ma è sempre stato un punto di riferimento per valori, principi e sentimenti anche dopo aver chiuso la carriera. Lascia un vuoto enorme, ma preferisco pensare alla prospettiva dell'immortalità. Eusebio apparteneva ad un'altra generazione. Se si provasse a fare un paragone con il calcio attuale, lui sarebbe al livello dei migliori in assoluto. Se oggi avesse 20 o 30 anni, sarebbe qualcosa di meraviglioso".osé Altafini, che affrontò Eusebio sul campo: "Mi dispiace molto per la morte di Eusebio. All'epoca era il più grande assieme a Pelè. Non commetteva mai cattiverie in campo, era velocissimo. Nel 1966, al Mondiale in Inghilterra dove il Portogallo arrivò terzo, fece un torneo fantastico. Io ci ho giocato due volte contro, ho un grandissimo ricordo di lui. Con la Pantera nera ho giocato poi un'altra partita per l'addio al calcio di Van Himst in Belgio, abbiamo formato un attacco con Amancio, lui, io e Pelè. Era una persona stupenda, quando sono andato a trovarlo qualche anno fa per un' intervista televisiva abbiamo ricordato la finale di Coppa dei Campioni del 1962, vinta dal Milan 2-1 contro il Benfica, poi gli ho dato l'opportunitá di tirare un rigore e pareggiare i conti: siamo andati nello stadio del Benfica e tirò il penalty anche troppo bene, se al posto mio tra i pali ci fosse stato un portiere vero non ci sarebbe arrivato neanche lui. Sono stato molto orgoglioso quando mi ha invitato a partecipare alla partita per il suo addio al calcio giocato, c'erano tanti grandi campioni tra cui Rivelino". Franz Beckenbauer: "La Pantera Nera è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi oltre che un amico".

Cesare Maldini, avversario in Coppa Campioni col Milan: "Eravamo i due capitani della finale di Wembley del 1963, lo ricordo come una persona straordinaria, ci siamo visti tante volte dopo. L'ultima nel maggio 2012, a Monaco, in occasione della finale fra Bayern e Chelsea. Ricordo che nel 1963 ci stava facendo diventare matti, io mi sgolavo, ma la panchina era lontana. Per cui cambiammo in campo la marcatura, e su di lui togliemmo Pivatelli per mettere Trapattoni. E vincemmo la partita. Sapevo che da tempo non stava bene. Mi spiace, era una stella conosciuta in tutto il mondo". Sandro Mazzola: «Eusebio lo rivedo quasi in lacrime dopo la finale di Coppa Campioni '65 vinta dall'Inter sul Benfica a San Siro. Per i 70 anni di Zamora facevamo parte di una selezione Resto d'Europa contro la Spagna, dove io ero centravanti e lui ala. Io avevo studiato un movimento per superare la difesa in linea degli iberici, ma nell'applicarlo mi resi conto che Eusebio non lo sapeva; come per incanto, ritrovai il pallone davanti a me, lui aveva capito tutto anche senza parlare. Era davvero un grande". Adriano Galliani: "Eusebio è stato uno dei grandi idoli della mia gioventù. Uno dei grandissimi degli anni '60. Mi dispiace molto". Anche Rafa Benitez ha twittato il suo dispiacere: " Ci dispiace profondamente per la morte di un grande del calcio mondiale come Eusebio da Silva Ferreira. Riposa in pace".

sabato 4 gennaio 2014

Offerta choc, 400 milioni per Messi da parte del Psg



L'indiscrezione di mercato è clamorosa e ha colonizzato le prime pagine dei quotidiani sportivi spagnoli. Il Psg sarebbe disposto a spendere 400 milioni di euro per prendere Lionel Messi

L'offerta choc sarebbe quella messa sul piatto dei blaugrana dai francesi del Psg: dopo aver fatto follie per assicurarsi Zlatan Ibrahimovic e Edinson Cavani il club dell'emiro del Qatar Nasser Al Khelaifi sarebbe così pronto a realizzare il più oneroso acquisto della storia del calcio.

La notizia riportata dal quotidiano catalano 'Mundo Deportivo' si basa su quanto affermato da Gerardo Molina, professore ed esperto di marketing sportivo internazionale che ha elaborato, su richiesta di tre società, uno studio sul valore di Messi, fissandolo alla cifra record di oltre 400 milioni di euro. Somma, secondo quanto dichiarato da Molina a Cadena Ser, che sarebbe giustificata dal ritorno economico garantito dalla Pulce.

Il professore non fa mai i nomi dei club per motivi di riservatezza, ma spiega che uno in particolare sarebbe pronto a investire i 400 milioni di euro. "L'impatto mediatico di Messi è nettamente superiore a quello di Cristiano Ronaldo che vale intorno ai 150-160 milioni", ha spiegato Molina. Secondo il 'Mundo Deportivo' e anche altri organi di stampa spagnoli nessun dubbio sul club che starebbe valutando la bontà dell'investimento: il Psg


mercoledì 1 gennaio 2014

Milan:il dg Ariedo Braida lascia dopo 28 anni. Il futuro è alla Sampdoria




Il direttore generale del Milan, Ariedo Braida, lascia la società dopo 28 anni. Lo ha comunicato sul proprio sito lo stesso club, ringraziando il dirigente per il lavoro svolto. È stato prezioso collaboratore per un tempo lunghissimo, caratterizzato dai risultati prestigiosi che devono essere attribuiti anche alla sua importante opera, grazie alle sue intuizioni e alle sue osservazioni. Fu lui il primo a visionare dal vivo Marco Van Basten e Andriy Shevchenko, che di lì a poco, anche grazie ai suoi consigli, vestirono la maglia rossonera»,  ma fu importante anche in altre trattative delicate come quelle riguardanti Kakà e Thiago Silva.«Braida – ha sottolineato la società - fu importante anche in altre trattative delicate come quelle riguardanti l’acquisizione di Kaká e Thiago Silva, con un ruolo sempre di primo piano. Molto più di un direttore generale, bensì una presenza forte e sicura per la squadra, sulla quale fare riferimento in qualsiasi momento. Ancora grazie Ariedo per questi 28 anni di successi».

Al suo posto è dato per certo l’arrivo dal Verona di Sean Sogliano, 42 anni, direttore sportivo con ampi poteri. Nel club scaligero fa capo direttamente al presidente Setti che a malincuore se ne separerà la prossima in estate. Sogliano pare aver vinto la concorrenza di Pradè, Paratici, Bigon e Leonardi. È il nome su cui hanno trovato un accordo Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Un buon punto di partenza per un futuro in condominio.




Le migliori squadre europee 2013



L’Olympiacos in Grecia e il Bayern in Germania sono le regine dei campionati europei. L’Olympiacos dell’ex pescarese Weiss ha dieci punti di vantaggio sul Paok, mentre il Bayern sembra non avere ostacoli in patria.

La Juventus ha un rendimento record con 15 vittorie, un pari e una sconfitta che la fa entrare al terzo posto nel podio delle squadre più forti d'Europa al momento della pausa invernale.

La Roma è invece una delle sei squadre imbattute nei campionati europei e, nella media dei punti, si piazza all'ottavo posto. Piccola ma non insulsa soddisfazione per il calcio italiano a ranghi ridotti negli ottavi della Champions.

A chiudere la prima fase della stagione senza sconfitte sono solo in sei: oltre alla Roma, Olympiacos, Bayern, Sparta Praga, Celtic e Steaua.

Se il Bayern con 14 vittorie e due pareggi è certamente la squadra più' forte dovendo gareggiare in un campionato competitivo come la Bundesliga, da un punto di vista statistico lo score migliore ce l'ha l'Olympiacos, qualificato agli ottavi Champions, che in Grecia ha ottenuto 16 vittorie e un pari.

Appaiate, tra le altre imbattute, Sparta Praga e Celtic con 13 vittorie e tre pareggi. La Roma ha realizzato 12 vittorie e cinque pari, lo Steaua in Romania 11 vittorie e sei pareggi.

Considerando il quoziente tra punti fatti e disponibili, Olympiacos e Bayern sono sul tetto del calcio europeo davanti a Juventus, Atletico Madrid e Barcellona a pari merito con l'invidiabile score di 15-1-1. Poi nella top ten ci sono Sparta Praga e Celtic, Roma e Real Madrid, che precedono il Fenerbahce.

Questa la graduatoria delle squadre più vincenti d'Europa:
1) Olympiacos 16-1-0 punti 49 su 51 media 0.96.
2) Bayern 14-2-0 punti 42 su 45 media 0.93.
3) Juventus, Atletico e Barca 15-1-1 punti 46 su 51 media 0.90.
6) Sparta Praga e Celtic 13-3-0 punti 42 su 48 media 0.87.
8) Roma 12-5-0 punti 41 su 51 media 0.80. - Real 13-2-2 punti 41 su 51 media 0.80.
10) Fenerbahce 12-2-2 punti 38 su 48 media 0.79.
11) Sporting, Porto, Benfica 10-3-1 punti 33 su 42 media 0.78.
14) Psg 13-5-1 punti 44 su 57 media 0.77.
15) Salisburgo 14-4-2 punti 42 su 60 media 0.766.
16) Steaua 11-6-0 punti 39 su 51 media 0.764.
17) Standard Liegi 14-6-1 punti 48 su 63 media 0.761.
18) Shakhtar 13-2-3 punti 41 su 54 media 0.75.

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