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venerdì 30 novembre 2012

Juventus Torino è già derby


Per l'ultimo derby di Torino bisogna tornare indietro di qualche anno: 7 marzo 2009, stadio Olimpico. Ed è Il brivido della prima volta allo Juventus Stadium, il piacere di giocarsi il derby dopo tre anni di B. Il Toro si prepara alla stracittadina più attesa ed inedita con la consapevolezza di affrontare i campioni d’Italia potendo puntare su un gioco collaudato da unire al massimo della grinta.

«Se il Toro affrontasse la Juventus senza un’idea di gioco – spiega Giampiero Ventura alla vigilia -, la partita finirebbe subito. Non solo grinta e concentrazione, ma idee. Così ha fatto la Juventus: idee e qualità. Siamo due realtà diverse, ma sarà un derby giocato».

Vediamo alcuni spezzoni di interviste alla vigilia.
Il tecnico granata alla vigilia del derby: "Andremo allo Juventus Stadium con umiltà, ma con la consapevolezza che se facciamo le cose bene... Vincere sarebbe un'impresa storica"

Mister Ventura, che effetto prova a vivere il derby di Torino per la prima volta? 
«Il derby è sentitissimo, perché è davvero una partita particolare. I nostri tifosi si aspettano una vittoria in primis, in seconda battuta un gol che da dieci anni manca e per terza cosa che ci sia partita da Toro. La squadra che sa quello che deve fare con grande applicazione».

Lei da una stagione e mezza batte il tasto sul giocare da protagonisti allo Juventus Stadium… 
«L’anno scorso fu un’annata importante per Juve e Toro, ora questa è la festa di Torino. Sarà bello giocarsela e andiamo allo Juventus Stadium con umiltà e la volontà di giocarcela. E’ motivo di orgoglio, quando siamo partiti l’anno scorso il derby era un sogno. Ora giochiamocelo».

Il primo derby, a 7 anni, lo vinse segnando tre gol. Nessuno come Claudio Marchisio può raccontare cosa è oggi la sfida tra la Juve e il Toro che lui interpreta da 19 dei suoi 26 anni. «Ho nostalgia delle finali che giocavamo da bambini contro i granata, magari a mezzogiorno in pieno giugno - racconta il centrocampista bianconero nella nostra intervista esclusiva - perchè dopo c’era la grigliata e si andava tutti a mangiare: i genitori discutevano tra loro e noi ricominciavamo a giocare mescolandoci a quelli del Toro». 

Marchisio parla dei derby giocati in una Juve che investiva sempre più sui giovani mentre il Toro smantellava il suo formidabile vivaio e ricorda quelli seguiti a bordo campo come raccattapalle: «Ero dietro la porta, quando Salas sbagliò il rigore del 4-3 perché uno del Toro aveva scavato una buchetta sotto il pallone. Quello fu l’ultimo derby come Dio comanda». E il prossimo? «Dopo tre anni il Toro avrà voglia di giocarselo alla pari e ha le capacità per farlo. Ma noi non siamo in crisi e la Champions non ci condizionerà».

La testa è soltanto per questa partita perché è la più importante ora. Sappiamo che abbiamo perso dei punti importanti nelle ultime giornate di campionato, sia con la Lazio che con il Milan, quindi dobbiamo concentrarci adesso sul campionato, perché le squadre dietro di noi si sono avvicinate moltissimo. L'uomo derby? Speriamo che possa essere un giocatore della Juventus".

domenica 18 novembre 2012

Anticipi della 3/a giornata di serie A 2012 2013 pagelle e tabellini


La Lazio frena 1a Juventus nel primo anticipo della 13/a giornata della Serie A. E' finito 0-0 a Torino con i padroni di casa più volte pericolosi. Più propositivi i bianconeri: miracolo di Marchetti su tiro di Vidal al 17' st. Traversa di Bonucci al 30' st. Ritmi alti anche nel primo tempo con Giovinco, il più pericoloso, che ha sfiorato più volte il gol al 19', al 32' e al 33'. Dias infortunato al 20'.Nella ripresa il portiere della Lazio si supera prima su deviazione di Quagliarella, poi in altre occasioni.

Nel secondo anticipo di serie A Napoli e Milan pareggiano 2-2 al San Paolo. Padroni di casa subito in vantaggio al 4' con un tiro da fuori area di Inler che sorprende Abbiati. Il raddoppio arriva al 30' con un tiro deviato di Insigne, che poco dopo fallisce una clamorosa occasione per chiudere il match. Il primo tempo si conclude con un gran gol di El Shaarawy al 44', che poi concede il bis al 37' della ripresa completando la rimonta. Il Milan ha ora 15 punti in classifica, il Napoli 27. Decisivo l'ingresso di Robinho, che con un colpo di genio serve un assist che vale un gol.

Riportiamo le pagelle e i tabellini dei due anticipi pubblicate sul sito http://www.calciomercato.it/.

JUVENTUS
Buffon 6 - Praticamente inoperoso.
Barzagli 6,5 - Come di consueto sempre preciso e ordinato negli interventi, dove Klose non passa una volta, non disdegna qualche discesa di gran carriera oltre la metà campo.
Bonucci 6 - Sfortunato in occasione della traversa colpita su un calcio d'angolo, svolge positivamente il ruolo di primo regista della squadra.
Chiellini 6 - Si destreggia bene sul centro sinistra e non corre rischi clamorosi.
Isla 6 - Dopo una prima frazione leggermente sottotono, cresce nella ripresa, anche se comunque appare ancora in non perfetta forma. La generosità non manca. Dal 70' Pepe 6 - Svolge il ruolo di esterno sulla falsa riga di Isla: spinge molto senza però ottenere i risultati sperati.
Vidal 7 - Morde caviglie e morale avversari con il piglio da chi vuole affermare la propria supremazia sul centrocampo.
Pogba 6 - Qualche interessante iniziativa offensiva e diligenza nella distribuzione del gioco. Buona prova. Dal 84' Bentdner s.v
Marchisio 6 - Consueta corsa e tempi d'inserimento che però non portano i frutti sperati.
Asamoah 6 - Non è il solito treno ma le azioni più pericolose dei padroni di casa partono spesso dalle sue parti.
Giovinco 6,5 - Gli manca solo il gol, in quanto gioca con classe e sapienza tattica, sfiorando due volte il sigillo dopo un paio di giocate per palati fini.
Quagliarella 5,5 - Meno spumeggiante che in altre occasioni e meno pericoloso in fase conclusiva. Biava su di lui ha gioco facile. Dal 67' - Matri 5,5 - Continua il suo periodo di appannamento. Poco incisivo.
All. Alessio 6 - La Juventus attacca per almeno 75' ma ciò nonostante non riesce a portare a casa la posta piena. L'assenza di un killer d'area di rigore inizia a diventare un ritornello troppo frequente e che inizia a portare via punti preziosi alla truppa bianconera. Domani l'Inter può riportarsi a -2. Insomma, col Chelsea sarà una sfida decisiva sotto tutti i punti di vista.

LAZIO
Marchetti 7,5 - Para di tutto. Se la Lazio esce imbattuta da Torino lo deve alle sue grandi prodezze.
Konko 6 - Diligenza in fase difensiva e appoggio costante alle rare ripartenze laziali. Nella ripresa rischia l'autogol ma salva il risultato su un traversone di Isla.
Biava 7 - Non sbaglia nulla e gioca sempre d'anticipo sugli avversari. Il migliore della difesa laziale e uno dei più positivi in assoluto sul terreno di gioco.
Dias 6 - Non sbaglia nulla nei venti minuti in cui rimane in campo, lottando con gli attaccante juventini in pressione e non soffrendo più di tanto. Dal 20' Ciani 6,5 - Ottima prova: entra subito in partita e più volte risulta determinante nel liberare l'area di rigore da situazioni difficili.
Radu 6 - Ottimo rientro. Sulla sinistra gioca con grande dedizione, dimostrando già una buona condizione, alla prima da titolare dopo 7 mesi. Dalla sua parte Isla sfonda poche volte.
Gonzalez 6 - Solito lavoro oscuro di copertura quando Hernanes lascia sguarnito il suo fronte. Per lo scacchiere di Petkovic la sua presenza è fondamentale.
Brocchi 6 - Tiene botta in mediana nonostante una condizione fisica non ottimale e ci mette sempre il piede e grinta. Dal 57' Ederson 6 - Buon impatto sul match: prova a lanciare un paio di contropiedi e contiene a centrocampo le incursioni degli avversari.
Ledesma 5,5 - Soffre un po' quando lo puntano sulla trequarti e non sa giostrare palloni come di consueto, anche a causa della costante pressione juventina.
Hernanes 5,5 - Non supera una volta Barzagli e non illumina la manovra biancoceleste. Con la Juve padrona del campo, un giocatore come lui ne risente.
Candreva 6 - Sempre pronto a sacrificarsi in fase difensiva anche sulla linea di Konko e a riproporsi davanti, dove però non è sempre lucidissimo.
Klose 5,5 - Fa fatica nel far salire la squadra e contro due armadi come Chiellini e Bonucci soffre a livello fisico. Non una delle sue serate migliori. Dal 81' Kozak s.v
All. Petkovic 6 - La sua Lazio è tutt'altro che padrona del campo. Se non c'è lo 0 in classifica è solo merito di uno strepitoso Marchetti. Ma comunque i suoi si difendono in modo ordinato per quasi tutto il match e questo è un punto importante e positivo da cui ripartire.

Arbitro Orsato 6 - Partita intensa ma corretta. Nessun episodio clamoroso da segnalare e buona gestione dell'ambiente e dei cartellini.

TABELLINO
JUVENTUS-LAZIO 0-0
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla (Dal 70' Pepe), Vidal, Pogba (Dal 84' Bentdner), Marchisio, Asamoah; Quagliarella (Dal 67' Matri), Giovinco. All. Alessio.
Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias (Dal 20' Ciani), Radu; Gonzalez, Brocchi (Dal 57' Ederson), Ledesma, Hernanes, Candreva; Klose (Dal 81' Kozak). All. Petkovic.
Marcatori: -
Ammoniti: 48' Bonucci (JUV), 52' Marchetti (LAZ), 88' Ledesma (LAZ), 95' Vidal (JUV)

NAPOLI
De Sanctis 5,5 - Qualche brivido sulle uscite, un lieve errore di piazzamento sul secondo gol rossonero.
Campagnaro 5,5 - Nel primo tempo è un muro insormontabile, poi perde la bussola quando El Shaarawy inizia a fare il ciclone, allargandosi e stringendosi a suo piacimento. Lo lascia libero di concludere sul gol del pareggio.
Cannavaro 5,5 - Su Bojan è uno spasso, meno quando si ritrova a dover contrastare gli altri attaccanti. Cede alla distanza quando il Milan inizia a fare il Milan.
Gamberini 5,5 - Condivide con Cannavaro la responsabilità del primo gol, quando El Shaarawy poteva essere contrastato un po' prima. Ma c'è da dire che non era semplice, il piccolo Faraone pesca un coniglio dei suoi dal cilindro.
Maggio 5 - Come contro il Genoa, il primo tempo è discreto ma la ripresa un autentico disastro, fotografata da un pallone sparato in curva e dai fischi impietosi quando esce dal campo. (Dal 44' st Vargas sv)
Inler 7 - Un primo tempo esemplare per dedizione, sostanza e anche tanta intelligenza tattica. Il missile che porta in vantaggio il Napoli è soltanto il corollario di 45 minuti mostruosi. Cala un po' nella ripresa, quando il centrocampo rossonero gli prende le misure.
Dzemaili 6,5 - Come il compagno, nel primo tempo la prende sempre lui. Poi inizia ad andare fuori giri e si perde spesso i mediani avversari. Fra i più propositivi nel concitato finale.
Zuniga 5 - De Sciglio lo sovrasta, si perde in quelle finte inutili che caratterizzano le sue giornate di scarsa vena. Esce fra i fischi del San Paolo, forse un po' eccessivi ma che giustificano appieno una insufficienza inevitabile. (Dal 40' st Dossena)
Hamsik 5 - Non gioca malissimo, ma sulla sua prestazione pesa come un macigno un errore solo davanti ad Abbiati, che lo ipnotizza letteralmente. Era successo anche col Torino, e non è un caso se per la seconda volta consecutiva il Napoli si fa riprendere al San Paolo.
Insigne 6,5 - Il suo pressing asfissiante manda in crisi i difensori, sente che è la partita della svolta e si impegna come un matto. Poi il gol che lo consacra a nuovo idolo del San Paolo, per la "gioia" di Pandev. Purtroppo sul 2-0 pecca di eccessivo altruismo e non chiuda la partita. Sul 3-0 per il Milan sarebbe stata veramente dura. (Dal 20' st Mesto 5 - Piazzato fuori ruolo, non incide mai).
Cavani 5,5 - La generosità non gli manca, oggi però non è mai pericoloso, gravita sempre troppo lontano dalla porta.
All. Mazzarri 5 - Un inizio da sogno, con lo spartiacque dell'azione sprecata da Insigne. Poi il tracollo di un Napoli che nel secondo tempo è rimasto negli spogliatoi, con l'aggravante della sostituzione del giovane talento con Mesto, piazzato peraltro fuori ruolo. Stavolta non gli dice bene.

MILAN
Abbiati 4,5 - Imperdonabile sul primo gol, quando battezza male la traiettoria; addirittura comico sul tiro di Insigne, che gli passa tra le gambe adagiandosi in rete. Si rifà parzialmente nella ripresa con un paio di ottime parate, ma non basta.
De Sciglio 7 - Asfalta Zuniga sulla sua fascia, in un primo tempo negativo per tutti lui dà l'assist ad El Shaarawy per il 2-1. Continua a percuotere l'avversario per tutto il secondo tempo, arrivando spesso a crossare.
Mexes 6,5 - Elegante in chiusura, soprattutto nell'anticipo. Il migliore della difesa.
Acerbi 6 - Insigne gli va via che è un piacere, troppo imponente lui per un folletto così sgusciante. Il 90% delle azioni pericolose del Napoli nascono dalla sua parte. Si assesta un tantino nella ripresa.
Constant 5 - Ci mette parecchia corsa ma prende alcune pause pericolosissime, tipo quella che nel primo tempo stava per mandare a rete per la seconda volta un caparbio Insigne. Il giovane partenopeo grazia lui e il Milan, sarebbe stato il gol del tracollo rossonero.
Montolivo 6 - Un retropassaggio da paura che poteva costare caro, per il resto soffre il pressing asfissiante di Dzemaili senza mai trovare il bandolo della matassa. Più positivo nella ripresa, come del resto tutta la squadra. (Dal 30' st Pazzini sv)
De Jong 6 - Si ritrova spessp a correre anche per i compagni, quando poi il Milan torna a ragionare come dovrebbe fare sempre il suo apporto in termini di sostanza si rivela prezioso.
Nocerino 5,5 - Di lui si ricordano soprattutto una serie di conclusioni sbilenche, che meritano i fischi del San Paolo.
Boateng 5,5 - Ci prova e fa parecchio movimento, ma non è mai realmente decisivo nell'economia del match. (Dal 35' st Robinho 7 - Entra che vuole spaccare il mondo, e in effetti ci riesce. Un passaggio smarcante per El Shaarawy che vale come un gol, e infatti esulta come se avesse segnato lui. Giustamente).
El Shaarawy 7,5 - Tre palloni giocabili, due finiscono in rete. E il primo gol è un'autentica perla, di quelle che identificano un campioine. Il Milan in questo momento è lui, ossigeno puro per Allegri.
Bojan 5 - Mai pericoloso, un paio di errori grossolani e una goffa simulazione al limite dell'area che gli costa l'ammonizione. Non è la sua serata. (Dal 40' st Niang sv)
All. Allegri 6 - Ci crede, e fa bene, quando il Napoli inizia a calare alla distanza. Mettere altri tre attaccanti sa tanto di mossa della disperazione, ma è una mossa che paga, visto che è proprio il neo entrato Robinho a togliergli le castagne dal fuoco.

Arbitro Bergonzi 5 - Permissivo, forse un po' troppo. A un certo punto, come da sua abitudine, sale in cattedra e si mette a fare il protagonista, irritando tutti ma soprattutto la squadra di casa.

TABELLINO
NAPOLI-MILAN 2-2
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Dzemaili, Zuniga; Hamsik, Insigne (20' st Mesto); Cavani. A disp. Rosati, Fernandez, Aronica, Grava, Donadel, El Kaddouri, Dossena, Mesto, Vargas, Colombo. All. Mazzarri.
MILAN (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant; Montolivo (30' st Pazzini), De Jong, Nocerino; Boateng (34' st Robinho), Bojan, El Shaarawy. A disp. Amelia, Zapata, Yepes, Flamini, Emanuelson, Traorè, Niang, Pazzini, Pato. All. Allegri
Arbitro: Bergonzi

Marcatori: 4' Inler (N), 30' Insigne (N), 44' El Shaarawy (M), 37' st El Shaarawy (M)
Ammoniti: Cavani, Campagnaro, Cannavaro, Bojan

venerdì 9 novembre 2012

Derby Lazio Roma 12ma giornata 2012-2013



In attesa del derby diamo qualche numero, innanzitutto l'ultimo pareggio risale al 29 aprile 2007 quando, in serie A, è stato 0-0 in casa giallorossa: nelle successive 11 sfide lo score ha visto 4 successi biancocelesti e 7 vittorie della Roma. L'unico derby - invece - che si è giocato l'11 novembre, come avverrà domenica prossima, è finito in pareggio: 0-0 nel 1984, in casa giallorossa.

La Roma ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 13 gare ufficiali disputate in assoluto, per altro tutte di campionato, per un totale di 31 reti all'attivo. L'ultimo digiuno giallorosso risale al 1 maggio scorso: 0-0 in casa del Chievo Verona, in serie A. Zdenek Zeman non ha mai vinto in casa della Lazio su 7 precedenti, in cui le sue squadre hanno raccolto 4 pareggi e 3 sconfitte.

Nel derby il pericolo numero per la Roma sarà senza dubbio Miroslav Klose. Secondo Nicolas Burdisso, l'attaccante tedesco rappresenta il punto di forza della Lazio e il principale avversario con cui la difesa giallorossa dovrà fare i conti domenica pomeriggio allo stadio Olimpico. "Ho tanti ricordi brutti di Klose, non solo per l'ultimo derby, ma anche per gli ultimi due Mondiali in cui ci ha fatto gol - le parole dell'argentino che non dimentica le reti della punta messe a segno nelle sfide tra Argentina e Germania nel 2006 e 2010 - E' un attaccante eccezionale, dentro l'area è il più forte assieme a Milito in tutto il campionato italiano. Mi auguro che domenica riusciremo a marcarlo come si deve fare con un campione di questo livello, ma dovremo stare attenti a tutta la Lazio che ha un ottimo organico". "Per noi avere Daniele in campo è qualcosa in più perché sappiamo quale è il suo livello, sappiamo come si sentono gli avversari quando lui è in campo – ha sottolineato Burdisso intervistato da Sky Sport24 - per noi lui è un simbolo. Noi abbiamo bisogno del De Rossi vero, di quello che ci trascina tutti e io penso che in questo momento ha la testa giusta per giocare bene a calcio.

"Onestamente non penso proprio alla Roma. Il rispetto è dovuto, è una grande squadra e una grande società, ma noi giochiamo in casa, davanti il nostro pubblico, e conta solo la vittoria. Sappiamo che il loro modo di giocare é molto offensivo ma conosciamo anche i loro punti deboli e come colpirli". A due giorni dal derby con la Roma, il ds della Lazio, Igli Tare, ai microfoni di Sky Tg24 ostenta sicurezza per la sfida che vedrà i biancocelesti di Vlado Petkovic opposti ai giallorossi di Zeman. A tranquillizzare il dirigente è stata anche la vittoria di ieri sera col Panathinaikos, in Europa League: "un risultato importante per il cammino in Europa e alla vigilia del derby ci tenevamo ad una vittoria che poteva darci tanta fiducia. Una partita in cui sono riusciti a sbloccarsi i nostri attaccanti con Kozak e Floccari e dove Zarate si è mosso bene", riconosce l'albanese. Ora, però, la testa è solo alla stracittadina, "un campionato a sé". Ma anche per Zeman andrà in scena una sorta di derby personale.

"Fa parte ormai della storia del derby, è un allenatore che lo ha vissuto su tutte e due le sponde e penso che una parte del suo cuore domenica sarà un po' laziale", rileva il ds che confida ancora in Miroslav Klose per aggiudicarsi la stracittadina. "Klose nervoso? E' difficile notarlo, un tedesco non fa trasparire le sue emozioni - spiega il laziale -.E' un grande campione, un'arma in più per questa squadra: con la sua esperienza e la sua voglia è un punto di riferimento importante in campo e fuori. Ora ha imparato l'italiano ed più coinvolto".

giovedì 1 novembre 2012

Risultati 10/a giornata Serie A per la Juventus è già record


Da quando si assegnano tre punti per vittoria mai nessuno 28 punti su 30. La Juventus ha abbattuto  due tabù con la 10/a giornata 2012 1013- non batteva il Bologna dal 21 febbraio 2010 (2-1 in Emilia) e non lo aveva mai fatto nei campionati 2010/11 e 2011/12 e, sopratutto, non aveva ancora mai vinto in questa stagione nei turni infrasettimanali (3 pareggi in Champions, uno a Firenze in campionato il 25 settembre scorso), la Juventus si conferma sempre più da record salendo a 28 punti in classifica, laddove mai nessuno era salito dopo 10 giornate di campionato da quando si assegnano 3 punti per vittoria, ossia dal campionato 1994/95.

La Juventus di Capello 2005/06, che era partita con 9 vittorie nei primi 9 turni, perse alla decima partita, 1-3 a San Siro contro il Milan di Ancelotti. La Juventus porta a 49 le giornate utili consecutive in campionato (-9 dal record storico del Milan di Capello dei primi anni novanta), ha il miglior attacco del torneo (22 gol segnati, come la Roma), la miglior difesa (5 reti al passivo), ha mandato in gol 12 giocatori finora in dieci turni di campionato, e conferma la propria attitudine a cambiare faccia nei secondi tempi: anche stasera da 0-0 a 2-1 finale: ora sono 15 i punti in più conquistati nelle riprese rispetto ai risultati al 45' dopo appena 900' di campionato. E ad un certo punto la Juventus stava per centrare un altro record: era a +6 sulle immediate inseguitrici, risultato riuscito finora solo alla Roma 2000/01, che resta detentrice almeno di questo primato.

Turno infrasettimanale ricco di gol, dopo l'anticipo finito 2-2 tra Palermo e Milan, in campo sono scese 16 squadre in attesa del posticipo Genoa-Fiorentina. La Juventus ha battuto ma solo nei minuti di recupero il Bologna; il Napoli, senza Cavani, è stato sconfitto a Bergamo dall'Atalanta, e viene scavalcato al secondo posto dall'Inter, nuova anti-Juve, che ha battuto in rimonta la la Sampdoria. Lazio-Torino all'Olimpico di Roma è finita 1-1. Sull'altra sponda del Tevere, altra sconfitta per la Roma Zeman sotto 3-2 a Parma. Clamorosa quarta vittoria consecutiva del Cagliari.

“Ora ci godiamo questa vittoria, da domani penseremo all'Inter. Pogba è un giocatore concreto, ha disputato un'ottima partita, ma ha anche commesso diversi errori. Chi ha giocato stasera ha fatto la propria parte, perché rientra in un'organizzazione di gioco. La sostituzione di Quagliarella era programmata, in quel momento l'ho visto in difficoltà dopo che aveva giocato una buona partita''. Lo ha detto Angelo Alessio, allenatore della Juventus dopo la vittoria sul Bologna.

I risultati della 10 giornata 2012-2013
   A Bergamo: Atalanta-Napoli 1-0
   a Cagliari: Cagliari-Siena 4-2
   a Verona: Chievo-Pescara 2-0
   a Genova: Genoa-Fiorentina (giovedì 1 novembre ore 20:45);
   a Milano: Inter-Sampdoria 3-2
   a Torino: Juventus-Bologna 2-1
   a Roma: Lazio-Torino 1-1
   a Palermo: Palermo-Milan 2-2
   a Parma: Parma-Roma 3-2
   a Udine: Udinese-Catania 2-2
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